La capienza dello stadio, nell’immediato, potrebbe non essere il primo dei problemi per una società che, con i fatti, ha dimostrato in meno di un anno di voler raggiungere obiettivi importanti. Quella attuale sarebbe anche sufficiente in attesa di completare una scalata che fino a ieri il patron Lo Monaco ha confermato di voler tentare.
E’ la piena funzionalità dell’impianto che interessa l’ambizioso club in vista del raggiungimento di obiettivi importanti per una città che, se ce n’era bisogno, continua a manifestare un grande interesse per il calcio. La totale efficienza dello stadio, può allargare gli orizzonti della società che da eventi alternativi può ricavare quelle risorse che solo dal calcio non possono derivare. Solo per disputare una gara ogni 15 giorni, i costi di gestione dell’impianto sono assolutamente proibitivi al punto che il patron Lo Monaco, pur confermando la volontà di portare sempre più in alto i colori giallorossi, ha manifestato la volontà di far giocare le gare interne al Celeste.
Ma qualcosa si è già mossa verso il pieno recupero del S. Filippo, azzoppato due anni fa esatti dal crollo di un muro di contenimento. Trovati i soldi per finanziare la ricostruzione della parte franata e il consolidamento delle strutture adiacenti, lavori per i quali esiste già un progetto esecutivo approvato dal Genio Civile, il prossimo 30 maggio, si apriranno le buste presentate dalle imprese che partecipano alla gara per l’appalto. A quel punto, se tutte dovessero essere in possesso del Durc, i lavori, la cui base d‘asta è di 670 mila euro, potrebbero essere assegnati immediatamente. Viceversa, come realisticamente è molto probabile, qualora una sola impresa avesse presentato offerta in regime di autocertificazione, sarebbe necessario un lasso di tempo, circa un mese, per gli opportuni accertamenti presso la Cassa edile prima dell’assegnazione dell’appalto. Considerando che i lavori richiederanno sei/sette mesi, che in parte dovranno svolgersi in periodo invernale, e che al termine si dovranno effettuare dei collaudi, è ipotizzabile, confermava stamani l’ingegnere Antonio Amato capo del dipartimento comunale competente, che trascorra quasi per intero la prossima stagione calcistica. Solo dalla prossima primavera-estate, la società dei lo Monaco, quindi, potrebbe disporre di un impianto totalmente agibile. Utilizzabile, ci si augura, per una categoria ancora superiore rispetto a quella appena conquistata, ma anche per l’organizzazione di grandi eventi come concerti o amichevoli di forte richiamo. Oltre il rifacimento del muro, per il quale si è trovato un residuo di un mutuo con il credito sportivo, non esistono assolutamente risorse per ripristinare le strade di accesso al polo sportivo. Sia quella arginale che parte dal villaggio Cep, sia quella dello svincolo sulla quale si transita su una carreggiata ridotta. La speranza è che il primo passo verso ambiziosi traguardi del Messina serva a spronare chi di competenza. Il calcio, nella nostra città, non è un aspetto secondario.
Caricamento commenti
Commenta la notizia