Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Nel Pd è scattata
l’ora della
resa dei conti

 Il salone dell’istituto Cristo Re era tutt’altro che stracolmo. Ma chi c’era s’è fatto sentire, eccome. Contribuendo a rendere torrido quella che è subito apparsa una resa dei conti all’interno del Partito democratico. Le tensioni di questi giorni sulla composizione delle liste per il consiglio comunale, sull’accoglienza dei “transfughi” degli altri partiti e soprattutto sulle candidature alle presidenze delle Circoscrizioni sono esplose nel corso della direzione provinciale del Pd, primo vero momento di confronto interno al partito da mesi a questa parte. Occasione utile per nominare un “traghettato - re”del partito in questa delicata fase senza segretari, con la nomina di Patrizio Marino a coordinatore provinciale, ruolo nel quale verrà affiancato da esponenti delle varie aree (se ne discuterà domani). Ma la direzione di ieri è stata anche la prima occasione in cui la leadership di Francantonio Genovese è sembrata “vacillare”di fronte agli attacchi piovuti non solo dai renziani – abbondantemente preannunciati – ma anche dal duo Panarello-Bottari, da uno scatenato Pippo Molonia, dall’ex segretario cittadino Grioli, dai “saittiani” Hyerace e Gennaro. Attacchi rivolti soprattutto ad un sistema di scelte che da molti è stato percepito come calato dall’alto, sebbene il dimissionario segretario provinciale Nino Bartolotta, che ha coordinato i lavori, si sia affrettato a dire che nessuna discussione o “uffi - cializzazione” è avvenuta in merito. Sta di fatto –è stata la più comune rimostranza – che ovunque campeggiano manifesti e circolano “santini” con simboli e collocazioni precise e in città c’è chi fa campagna elettorale da settimane, anche nei Quartieri. Così dopo l’iniziale, fugace apparizione del candidato sindaco Felice Calabrò (da lui un nuovo appello «ad essere uniti, la legge elettorale è cambiata, il sindaco si deve scegliere espressamente e se perde il sindaco perdiamo tutti») e dopo il lungo elenco di strali, a prendere il microfono in mano è stato proprio Genovese, che ha dovuto sostanzialmente “difendersi” da solo. «Chiedo a tutti senso di responsabilità», questo il leit motiv. Primo punto, la presenza nelle liste di candidati provenienti dal Pdl e dal centrodestra: «Non è un peccato mortale cambiare partito. Che ci siano candidati anche provenienti da altri partiti nelle nostre liste è opportuno. Provocano danno d’immagine? Vedremo. Dovrebbe scandalizzare che nell’Udc ci sono esponenti ancora in giunta con Ricevuto o provenienti da Fli? A me no. Lo stesso accade coi Dr o il Megafono? Non mi scandalizza». La stella polare, secondo Genovese, deve essere la tenuta della coalizione: «Dobbiamo affrontare in modo chiaro il rapporto con gli altri partiti che ci affiancano». Stella polare da seguire anche nelle scelte sui Quartieri: «Bisogna fare in modo che gli alleati possano valutare chi sia il candidato migliore. Il sostegno della coalizione al candidato sindaco deve prevalere su tutto e se qualcosa può metterlo a rischio ogni altro elemento diventa secondario. Su questo, ancor di più, chiedo senso di responsabilità ». Il messaggio sembra essere: gli accordi con gli alleati (Genovese smentisce “patti” personali con D’Alia e Picciolo) non si toccano, a costo di “sacrificare”posizioni personali. Altro messaggio: «Questo non è il partito per chi vuole un clima alla Grillo. Io non ci starei. E se fossi in minoranza ne prenderei atto». Ma Genovese ha dovuto prendere atto, ieri, che non è una sola area a non gradire certi meccanismi. DopoAngela Bottari, che ha criticato la mancata convocazione in questi mesi dell’assemblea provinciale (di cui è presidente), il primo a sollevare il nodo liste è stato Gaetano Gennaro («chi sono i miei compagni di viaggio nel sostenere Calabrò? Oggi sembra una marmellata politica più che una coalizione»), a cui è seguito il duro affondo di Pippo Molonia: «Le fibrillazioni si avvertono non solo tra i renziani ma in tutta la città, perché ovunque si sente dire che Genovese, D’Alia e Picciolo hanno già concordato tutto. E questo lede la dignità di tutti noi». Un assist irrinunciabile per il renziano Alessandro Russo: «Facciamo nostro l’ap - pello all’unità ma non possiamo far finta che non esistano nodi politici. Parlare di area renziana è pretestuoso e serve a camuffare altro. Noi ci abbiamo sempre messo la faccia, in questo partito, anche quando tanti che oggi sono candidati nelle nostre liste erano altrove o dietro la porta dell’ex sindaco Buzzanca. Se il partito mortificasse chi si è sempre speso per il Pd si tratterebbe di una grave inettittudine politica». Sulnodopresidenze dei Quartieri, che riguarda da vicino proprio i renziani Russo e Palano Quero (il quale ha però ribadito che «la questione non è personale ma politica, se non si troverà la quadra il Pd presenti propri candidati in tutti i Quartieri»), Russo ha confermato: «Si tutelino gli uscenti come prevede lo statuto», concetto condiviso da Angela Bottari. È una verità quella detta da Armando Hyerace, vice segretario cittadino: «A meno di una settimana dalla presentazione delle liste non sappiamo nulla se non dai manifesti e dai santini. Ma siamo ancora in tempo per rimediare». Apertamente critico anche Giuseppe Grioli: «Non mi scandalizzo se ci sono ex esponenti del Pdl, ma non gli si può aprire le porte delle liste del Pd. Si crei una lista dei “moderati”, per salvare il Dna del centrosinistra. Se vogliamo vincere veramente, perché se non si corregge il tiro vorrebbe dire che qualcuno non ha intenzione di vincere, manon lo voglio pensare». Secondo il deputato regionale Filippo Panarello «l’immagine di decisioni prese a tavolino danneggia il partito. Lo sforzo unitario non può essere verbale ed il ragionamento sui Quartieri, con la coalizione, non può essere solo di compensazione». Unica voce fuori dal coro, Paolo Saglimbeni: «Le primarie hanno dimostrato che se c’è un partito che vuole il rinnovamento è il Pd. E le liste devono rappresentare tutte le aree». Anche i transfughi. La sintesi è lontana. Ma qualcosa, dopo la direzione di ieri, potrebbe essere cambiato.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia