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Dall’emergenza rifiuti
si uscirà entro sabato

Un giovane turista è appena sceso da una delle navi da crociera che ieri davano bella mostra di sè al porto. Attraversato il viale Garibaldi, si dirige come tutti verso il centro, zona Duomo, corso Cavour. Nelle sue mani c’è una cartina, utile strumento per saperne di più su ciò che lo circonda. Ma su quella cartina non c’è nulla che spieghi perché al suo fianco, alle spalle del municipio, ci siano cataste di rifiuti accumulate ai bordi dei cassonetti. Proprio nel cuore del percorso standard di questo esercito di croceristi. Se queste sono le cartoline che offriamo loro, non c’è da stare allegri. Anche perché se i turisti, con queste immagini stampate negli occhi e immortalate nelle proprie macchine fotografiche, a metà giornata tornano sui rispettivi lussuosi grattacieli galleggianti e non faticano a dimenticare lo scempio, a terra rimangono i cittadini messinesi, coloro i quali pagano più di tutti le continue emergenze. E così ha un peso anche maggiore lo sguardo indignato di un signore che passa accanto agli stessi rifiuti accatastati, procedendo poi per la sua strada con avvilente rassegnazione. Questi sono i fotogrammi di una nuova giornata di emergenza rifiuti. La cronaca dice che anche ieri la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea non ha potuto funzionare a pieno regime. I cancelli del sito barcellonese, a causa del forte vento che ha imperversato anche ieri, si sono aperti solo alle 8 del mattino, con ben quattro ore di ritardo rispetto all’orario consueto, per di più con una lunga coda all’ingresso, perché a Mazzarrà in questi giorni continuano a scaricare i mezzi di Palermo, costretti a lunghi viaggi per provare ad alleggerire l’emergenza ancor più grave che sta affrontando il capoluogo dell’Isola. Di fatto MessinAmbiente ha potuto effettuare un solo viaggio, liberando la città da sole 250 tonnellate di rifiuti, quando invece era stato programmato di toglierne dalla città più del doppio. E proprio 500-550 tonnellate è il quantitativo di spazzatura non raccolta ancora presente nelle strade messinesi. MessinAmbiente, come ha spiegato il commissario liquidatore Armando Di Maria, ha stilato un programma e ha provato a fare gli straordinari, sgomberando alcune aree del centro città e lavorando su quelle più critiche (in alcune zone è stato reso proibitivo persino il passaggio delle auto nelle strade). Ieri sera la società di raccolta rifiuti ha potuto usufruire di un mezzo in più, arrivando ad un totale di dieci, e oggi continuerà con gli straordinari, nonostante il giorno festivo. Nonostante le richieste della stessa MessinAmbiente, con tanto di intermediazione del commissario Croce, la discarica di Mazzarrà osserverà il previsto orario ridotto rimanendo aperta dalle 6 del mattino fino a mezzogiorno. Anche oggi, dunque, MessinAmbiente potrà effettuare un solo viaggio, ma una volta tornati in città i mezzi vuoti, riprenderanno la raccolta per poi “attendere” a Pace di poter ripartire, nella notte, alla volta di Mazzarrà. Nel frattempo dal Comune è giunto un ulteriore mandato di circa 400 mila euro ed è stata prorogata l’opportunità di poter usufruire di un distributore privato di carburante, stante l’impossibilità di far ricorso all’abituale fornitore, che ha sospeso il servizio a causa dei ritardati pagamenti. «Se non ci saranno altri intoppi – afferma Di Maria – entro sabato dovremmo tornare alla normalità. Ma dobbiamo tener conto del fatto che in una settimana la discarica è rimasta chiusa praticamente quattro volte. Il che si traduce nell’impossibilità di smaltire 1.200 tonnellate di rifiuti».

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