Non ci stanno, gli ex An, ad indossare i panni di coloro i quali hanno “spaccato” il centrodestra. E provano a tendere per l’ultima volta la mano alla “casa madre” del Pdl, chiedendo un confronto pubblico. I margini per una riappacificazione appaiono strettissimi, quasi nulli. Anche perché i toni rimangono più che accesi. Sabato il coordinamento del Pdl non è andato per il sottile, prendendo atto della candidatura a sindaco di Gianfranco Scoglio e accusando i tre fondatori di “Nuova Alleanza”, l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, Domenico Nania e Santi Formica, di aver deciso «di spaccare il fronte del centrodestra». Un’accusa che ieri gli stessi Buzzanca, Nania e Formica hanno rispedito al mittente. «Il coordinamento cittadino del Pdl – affermano in una nota – tenta di rivoltare la frittata. Ma veramente credono di poter accusare Nuova Alleanza ed il candidato Scoglio di aver spaccato il centrodestra? Pensano che i messinesi siano degli allocchi? Un po’ di serietà amici del Pdl. I fatti di queste ultime settimane dimostrano il contrario ». Ecco allora che le accuse si ribaltano del tutto: «Il Pdl – continuano i tre ex An – è stato protagonista di fughe in avanti con l’evidente intenzione di intaccare l’unità del centrodestra o, peggio, accreditarsi come la parte buona dello schieramento politico. Nuova Alleanza ha aspettato e sollecitato, pazientemente, qualsiasi forma di confronto, ma ha sempre trovato porte chiuse». Proprio da Nuova Alleanza, va ricordato, era giunta la richiesta di effettuare le primarie anche nel centrodestra, richiesta sonoramente bocciata dal resto del Pdl, che compatto in direzione cittadina ha optato per la candidatura di Enzo Garofalo («il miglior candidato possibile all’interno del nostro partito», ha ribadito il coordinamento sabato). «È sin troppo evidente – affermano infatti Buzzanca, Nania e Formica – e sotto gli occhi di tutti che, ripetutamente e senza porre condizioni, se non quella delle primarie, Nuova Alleanza e Gianfranco Scoglio hanno lavorato per presentarsi uniti. Mentre assistiamo ad un ricompattamento di facciata nel campo della sinistra, i moderati e la destra messinese, inspiegabilmente, si dividono ». Rottura totale? Praticamente sì, ma Scoglio e soci non vogliono giocare il ruolo di sfasciatori. «A questa ulteriore provocazione – si legge ancora nella nota – Nuova Alleanza, per senso di responsabilità e per la chiarezza che meritano i messinesi e gli elettori di centrodestra, invita i responsabili del Pdl ad un confronto pubblico, senza pregiudizi ed aperto a tutti i candidati e militanti del centrodestra, su cosa è stato fatto e, soprattutto, su quello che è necessario fare. Se, invece, novelli moralizzatori, in altri tempi beneficiari del metodo oggi definito spartitorio, non vorranno confrontarsi con i “cattivi”, abbiano almeno la compiacenza di non alzare il dito! Noi, con i nostri valori, siamo pronti per battere il candidato di Genovese». Se la nota di “Nuova Alleanza” da una parte è una risposta diretta al Pdl, dunque a Garofalo, Germanà e alla componente ormai maggioritaria del partito, dall’altra è anche una risposta indiretta all’appello lanciato da Pippo Isgrò, che aveva chiesto a Scoglio un passo indietro – che eventualmente sarebbe disposto a fare lo stesso Isgrò ritirando la propria candidatura – per non consegnare la città al centrosinistra e tentare di vincere il primo turno. Oggi il centrodestra, al di là dell’origine della divisione, appare spaccato con tre candidati: Garofalo, Scoglio e appunto Isgrò. Quest’ultimo starebbe pensando davvero di farlo, il passo indietro. Altre ricuciture, ad oggi, appaiono altamente improbabili.