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Accesso all’autostrada
“direzione Catania”
pronto il 15 maggio

I nuovi svincoli autostradali di Giostra e Annunziata resteranno a lungo una grande opera dimezzata, ma il compimento della prima metà dell’operazione si avvicina sempre più. Bisognerà evitare lo champagne ma, il 15 maggio, comunque, si potranno festeggiare il completamento e la consegna al Comune del primo “quarto” dello svincolo di Giostra: l’accesso da San Michele e (via galleria) dall’Annunziata alla tangenziale “direzione Catania”. Il 15 maggio è il traguardo prefissato dall’Anas, direttrice dei lavori, e dall’impresa Ricciardello, ieri attivissima nel cantiere come ormai da tempo ogni sabato. Sempre meglio, però, ritenere i termini plausibili, non certi. C’è di più: a stretto giro, forse a poche settimane dal primo obiettivo conseguito, potrebbe essere ultimata anche l’altra, e molto più breve, rampa d’accesso all’auto - strada dal polo Giostra-Annunziata: la tangenziale verso Palermo. Lunedì scorso, infatti, rispetto all’apposita integrazione progettuale prevista dall’Anas per evitare i problemi posti dall’innesto sul viadotto Ritiro – la previsione di un collegamento col terrapieno che precede il viadotto Baglio –è arrivata l’attesa autorizzazione. E così anche il secondo raccordo “in entrata” tra Messina nord e l’autostrada è ormai una certezza: gli appositi lavori sono stati subito avviati dall’impresa Ricciardello. Da noi interpellato, l’imprenditore brolese conferma che per l’accesso verso Catania si è davvero agli sgoccioli: «Finiti guard-rail, illuminazione, manca solo il tappetino d’asfalto e poco altro, tra cui lo spostamento di un cavo dell’elettricità». E in merito all’altro accesso in direzione Palermo: «Vorremmo completare anche questo per il 15 maggio». Giorno più giorno meno, si stanno davvero per raccogliere i primi frutti di un interminabile percorso negli Anni 80, con i finanziamenti e le gare in miliardi, il cambio dei prezziari, i fallimenti, le inchieste, e negli ultimi anni le accelerazioni impresse dall’ex sindaco-commissario Buzzanca, comprese quelle su un versante insormontabile senza adeguate soluzioni, le condizioni di rischio sismico dei pilastri del viadotto Ritiro cui le rampe dovevano collegarsi. Il progetto originario non aveva previsto né le verifiche preventive né l’innesto! Proprio tale vuoto non è ancora risolto e minaccia di far slittare per anni, l’apertura delle 2 preziosissime rampe d’uscita dalla tangenziale, da Catania e da Palermo, con l’accesso a Giostra-Annunziata. Il Cas, il Consorzio Autostrade, è ancora inchiodato dal mancato invio, da parte dell’Anas, di alcuni dati richiesti da marzo per rispondere all’osservazione del Rina, l’organo tecnico per la validazione del primo progetto di messa in sicurezza urgente del viadotto Ritiro, da 5 milioni. Il commissario Nino Gazzara si è dovuto rivolgere, per i dati necessari, al Dipartimento d’Ingegneria civile dell’Università, ma è cominciata una nuova attesa. Alla fine del giro, dopo che prima il Rina poi lo stesso Cas esamineranno ed approveranno il progetto, bisognerà appaltarlo, ed eseguire i lavori. Ma tutto ciò potrebbe anche non bastare per l’apertura delle due rampe collegate al viadotto, se fosse confermato l’ipotesi secondo la quale il collegamento con il giunto non creerebbe problemi al viadotto messo in sicurezza, ma in base a dati che considerano i terremoti di una determinata tipologia, non tutti. Da qui l’ipotesi che Gazzara ha avanzato in riunione, una modifica progettuale che sposti al fuori del viadotto Ritiro l’innesto delle rampe d’uscita, ma l’ipotesi, respinta dall’Anas, è finita nel vuoto.

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