Rotti gli indugi, ma rotto anche il fronte di centrodestra. La notizia arriva in coda ad un comunicato lunghissimo che argomenta le ragioni per cui Nuova Alleanza ed esponenti della società civile hanno deciso di sostenere la candidatura a sindaco dell’ex city manager Gianfranco Scoglio. Lui sa cosa fare per Messina- scrivono l’ex senatore Domenico Nania, il deputato regionale Santi Formica e l’ex primo cittadino Giuseppe Buzzanca, coordinatore provinciale del pdl defenestrato due giorni fa. E a supportare questa certezza l’approvazione del Piano strategico Messina 2020, (di cui Scoglio è stato l’autore), con un consenso trasversale inaspettato in consiglio comunale. Si tratta- scrivono gli esponenti di nuova alleanza, entrando anche nel dettaglio dei progetti e dei finanziamenti previsti - del primo reale strumento di programmazione che ha delineato le strategie di rilancio della città, attraverso un percorso di concertazione che ha coinvolto tutte le categorie imprenditoriali, le forze sociali ed i cittadini. Grazie a quello che da molti era stato definito proprio il “piano Scoglio”, Messina – insieme ad altre 20 città – diviene protagonista dello sviluppo economico. Abbiamo inteso costruire prima il programma ed il progetto e poi scegliere l’identikit del candidato- concludono Nania, Formica e Buzzanca - non accettando imposizioni romane e scelte calate dall’alto. E che il programma sia proprio il piano strategico è palese. Politicamente oggi si sancisce una diaspora vera e propria per gli ex di AN. La Destra, con l’ex assessore comunale Silvano Arbuse, che sosterrà il Pdl e quindi il candidato Enzo Garofalo; Fli con l’ex deputato Carmelo Briguglio che passa con l’udc e dunque supporta il candidato sindaco di PD e centrosinistra Felice Calabrò e, infine, i tre esponenti più rappresentativi del percorso messinese degli ex finiani, che non solo corrono da soli, ma schierano Scoglio come terzo incomodo. Cerchio chiuso, giochi aperti.
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