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La Fiera per 3 giorni
rimasta chiusa!

I cittadini messinesi ormai, ed è l’unica consolazione per quanto successo, sono i veri custodi della Fiera-Passeggiata per 365 giorni all’anno. Non possono vigilare e attendono che i padiglioni siano fatti vivere. E, questo è certo, mai accetteranno che si torni indietro, al di qua delle sbarre di una passeggiata imprigionata. Se si cercava una prova di ciò, eccola servita. Sono bastate alcune segnalazioni e telefonate alla nostra redazione, da parte di famiglie che il 24 e il 25 avevano visto i cancelli, lato vecchia Passeggiata, sotto il portale, incredibilmente chiusi, per far scoppiare un caso inquietante che, nel caso si fosse prolungato, avrebbe portato in poche ore a durissime polemiche. È stata una brutta figura, di quelle che possono indebolire la già modesta fiducia nelle Istituzioni. Per fortuna ieri sera ogni timore di un’eventuale retromarcia, per chissà quali ragioni, dalla volontà dell’Authority, di aprire la Fiera, è stato fugato. Ma cosa è successo? si chiedevano quanti hanno telefonato, possibile che a Messina ogni scelta sensata finisca nel nulla? Così è stato, ma non sarà più. «Niente di grave – ha tranquillizzato in serata il presidente dell’Autorità portuale Antonino De Simone –anche se mi sono arrabbiato moltissimo perché questi fatti non devono mai avvenire. C’è stato un equivoco con la società di vigilanza che effettua il servizio nell’area portuale, tutto risolto. Ribadiamo: d’ora in avanti sia l’ingresso principale che quelli laterali saranno sempre aperti e la Fiera sarà, a sera, debitamente illuminata». Pagina chiusa, dunque, così si spera. Intanto sulla fruizione e sulla valorizzazione di queste aree arrivano notizie che fanno ben sperare. E che inducono anche a una riflessione: sarebbe fuorviante ritenere che i percorsi virtuosi, almeno la gran parte di essi, debbano in qualche misura attendere i tempi della politica, per esser chiari che al Municipio ci siano il 10 giugno il nuovo sindaco e la sua amministrazione. Molto possono fare e stanno già facendo l’Autorità portuale e il suo Comitato, potendo contare anche su una città che sembra essersi risvegliata dal torpore: da un lato il progetto di restauro dei tre padiglioni più belli; dall’altro l’iter per rilasciare le prime concessioni nell’interesse generale della città. Ma andiamo per ordine. Quanto alle istanze già ricevute o preannunciate, una ventina, un primo esame di esse, svolto dall’apposito ufficio Demanio, sarà sottoposto al Comitato portuale appositamente convocato per il 9 maggio. Giova appena ricordare che nell’organo collegiale dell’Authority sono rappresentati Comune, Provincia, Regione, industriali, Camera di Commercio e anche altre categorie socio- economiche competenti per lo sviluppo del porto e delle aree demaniali ad esso collegate, tra cui la Passeggiata fieristica rientra. E non del tutto gratuitamente visto che nel nuovo Piano regolatore del porto, che è stato approvato dai nostri enti locali, è previsto un banchinamento della Fiera a destinazione crocieristica. Sarà, quello del 9 maggio, un primo confronto importante in cui anche Palazzo Zanca (con un giusto rappresentante) potrà esprimere esigenze ed orientamenti. D’altra parte, specie per le proposte più belle di valorizzazione di questo o quel padiglione in chiave di cultura, arte, tempo libero o intrattenimento, non v’è una ragione per immaginare di dover fermare tutto in attesa dei risultati di una competizione elettorale. Si pensi al Museo delle Arti contemporanee prospettato da Fondazione Horcynus Orca, Università e Soprintendenza, o alla semplice esposizione delle antiche Carrozze siciliane della famiglia Molonia già presenti in Fiera, tanto per fare un paio d’esempi, tra i vari possibili, che eserciterebbero già un bel richiamo quest’estate. Passiamo all’altro spunto positivo: la possibilità di bandire presto, vista la disponibilità di quattro milioni di euro, l’appalto per il restauro dei tre padiglioni vincolati, quelli di Pantano, Rovigo e di altri maestri del Razionalismo in Architettura. Il progetto esecutivo di restauro (a firma Purini, Thermes, lo Curzio) ha ottenuto anche il penultimo parere favorevole che mancava, quello del Genio Civile delle Opere marittime. L’ultimo che manca? Una deroga da parte di una commissione regionale del Corpo dei Vigili del fuoco. È stata chiesta –spiega l’Authority – circa 8 mesi fa. Speriamo possa arrivare presto».

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