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Centri di aggregazione,
uccisa la speranza

 La buona notizia, o almeno quella che tutti attendevano, è arrivata nella serata di martedì, quando i nuovi bandi per l’affidamento del servizio di gestione degli otto Centri di aggregazione della città sono stati pubblicati sul sito del Comune, e sicuramente l’i n c o ntro al Dipartimento servizi sociali svoltosi nella mattinata dello stesso giorno tra alcuni lavoratori dei Cag, la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè e il dirigente Salvatore De Francesco è servito a velocizzare le operazioni. Dopo la sospensione della prima gara, lo scorso 8 aprile, le nuove trattative private per l’affidamento sono previste giovedì 2 maggio, alle 10 a palazzo Satellite, suddivise in tre lotti, il primo comprende i Cag di Villaggio Aldisio, Villa Lina e Bordonaro, il secondo Santa Lucia sopra Contesse, Cep e Ponte Schiavo e il terzo i due Cag di Gravitelli e Camaro. Da bando “ammesse soltanto offerte in ribasso”, l’i mporto del servizio, di durata trimestrale, per i primi due lotti è di 117.925,89 mentre di 82.117,26 per il terzo e possono partecipare alla gara “le istituzioni socio-assistenziali, senza fini di lucro, che non si trovino nell’incapacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione e che siano in regola col Durc”, unico requisito per essere ammessi è l’i s c r izione all’Albo regionale e in albi analoghi per quelle con sede in altra regione, per i lavoratori che negli anni si sono spesi nelle attività dei Cag la certezza di poter continuare a farlo perché anche in caso “di un cambio di gestione, allo scopo di perseguire la continuità e le condizioni di lavoro acquisite dal personale, l’Ente subentrante avrà l’obbligo di assumere il personale che risulta impiegato nel servizio” alla data del 28 marzo 2013, nove in tutto: un assistente sociale coordinatore, uno psicologo, un pedagogista, un educatore professionale, 5 animatori (di cui uno sportivo). Sarà la sorte a decidere chi si aggiudicherà quello che è molto più d’un servizio ma è diventata una grande famiglia, un presidio di legalità in zone della città dove spesso mancano le alternative e comunque quelle che ci sono, nel tempo, hanno imparato a lavorare in rete con i Centri, divenendo vere e proprie tessere di un “Mosaico”, che è il nome del Cag di Villa Lina-Giostra e pure gli altri, non scelti a caso, danno tutto il senso e l’i m p o rtanza dell’azione portata avanti: a Gravitelli “L’i m p r o nta”, a Camaro “Il ciclone”, a S. Lucia sopra Contesse, “Argo”, al Cep “La bussola”, a Ponteschiavo “L’aquilone”, a Villaggio Aldisio “Itaca” e a Bordonaro “Gli incredibili”. Fino al 21 marzo questi luoghi hanno ospitato attività sportive, manuali, laboratori, un doposcuola orientato per far acquisire ai ragazzi metodologie di studio e prepararli agli esami, dal 22 invece tutto è venuto meno e quello che maggiormente preoccupa gli operatori è che i bambini e i ragazzi hanno perduto quei presidi socio-educativi divenuti indispensabili. A lamentarsi quotidianamente con messaggi e chiamate, a chiedere quando il servizio riprenderà sono bambini, famiglie, ma anche le scuole, e ancora bisognerà attendere qualche settimana. Da una parte dunque la consapevolezza che si ricomincerà, dall’altra però cooperative ed operatori vivono nell’incertezza d’un sorteggio «ma in questo servizio ci sono anche delle cooperative sane – osservano gli operatori – in regola con i pagamenti, le contribuzioni, con i progetti sviluppati e rischiano di perdere per un’estrazione». Spulciando i nuovi bandi si nota poi come le attività previsti siano abbastanza generiche, grandi contenitori che vanno riempiti di “senso” d a lle proposte delle cooperative «è importante allora – fanno notare gli operatori – m a n t enere una continuità con i percorsi già intrapresi, che sarà sì garantita dal gruppo di lavoro ma deve essere supportata anche dalla cooperativa subentrante ».

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