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Messina, sciopero dei
laboratori d’analisi

laboratori analisi

 Sono solo alcune delle conseguenze della riforma sanitaria regionale targata Massimo Russo. Epperò, nel caso specifico, l’attuale governatore Rosario Crocetta, aveva preso impegni precisi, scagliandosi contro taluni provvedimenti che penalizzano inesorabilmente un comparto che francamente non si merita un trattamento simile. Parliamo dei laboratori d’analisi, ma anche degli studi di radiologia e di molte cliniche private, cui adesso la Regione, attraverso un decreto dell’attuale assessore Lucia Borsellino, chiede di restituire una barca di soldi, a proposito di spending review, ovvero circa 140 milioni. Ma di Crocetta non si sono avute più notizie. Un’ingiusta mazzata dunque, con ripercussioni micidiali, a cominciare dalla perdita di oltre cinquemila posto di lavoro nell’Isola. È un settore, come si accennava, che andrebbe semmai potenziato e non certo massacrato come si sta tentando di fare. Chissà se da oggi e fino al 30 aprile, periodo in cui le strutture private resteranno chiuse per protesta, ci si renderà conto dei disagi di una simile mobilitazione. Da stamane infatti chi avrà bisogno di effettuare un’analisi di qualunque tipo (pure un emocromo), potrà rivolgersi solo alla struttura pubblica (ticket, liste d’attesa, code, ecc.). Nella provincia di Messina, i laboratori d’analisi sono un centinaio: tutti sul piede di guerra, così come le altre strutture siciliane. «Abbiamo pagato il prezzo più alto – commenta Donatella Sindoni (Federbiologi), specialista in ematologia e titolare di un laboratorio d’analisi con 5 dipendenti –e non ce lo meritiamo; perché offriamo un servizio capillare su tutto il territorio di cui i pazienti hanno vitale bisogno. Applichiamo ancora un tariffario del ‘97, convertito in euro e decurtato per effetto del piano di rientro del 20%. E adesso ci chiedono indietro soldi. Siamo alla follia». E intanto l’Aiop Sicilia, in merito allo stato di agitazione proclamato dal coordinamento intersindacale della categoria degli specialisti esterni, in nome e per conto delle strutture associate, esprime la propria adesione all’interruzione delle attività relative alle branche di radiologia e analisi cliniche a partire da oggi. «Appare evidente – si legge in una nota – in un quadro di incertezza come quello che da mesi investe il settore, l’impossibilità di garantire una normale attività. Anche in occasione della recente audizione, presso le Commissioni parlamentari Ars Bilancio e Sanità, riunitesi in seduta congiunta per affrontare lo specifico problema, i parlamentari avevano invitato sia i rappresentanti di settore che il governo regionale a trovare una rapida soluzione alla quale, ad oggi, non si è pervenuti. Pertanto l’Aiop, pur dolendosi dei disagi causati ai cittadini, non può che condividere la protesta e per tutta la settimana inviterà le strutture associate a non rendere le prestazioni al pubblico di radiologia ed analisi cliniche, in attesa che vengano intraprese iniziative valide per una soluzione condivisa e legittima della vicenda». Sarà sciopero a oltranza, dicono i dipendenti delle oltre 600 strutture convenzionate con la Regione che erogano le prestazioni sanitarie più diffuse. Saracinesche abbassate almeno fino al 30 aprile, data ultima per l’approvazione dei documenti contabili da parte dell’Ars. Dopo quel giorno, a detta dei sindacati, se il Parlamento siciliano dovesse confermare i tagli, i laboratori potrebbero decidere di uscire dal sistema di accreditamento con conseguenze economiche non indifferenti per le tasche dei cittadini. Intanto in serata si è appreso che già lunedì 29 si dovrebbe tenere un incontro con l’assessore Borsellino. Ne dà notizia il dottor Pietro Miraglia, segretario regionale di Federbiologi, il quale annuncia che se le richieste della categoria non saranno accolte, scatterà una forte mobilitazione davanti a Palazzo dei Normanni. Federbiologi chiede di intervenire sull’applicazione del cosiddetto tariffario Bindi e poi anche sull’ultimo targato Balduzzi, in cui sono previsti costi allucinanti per ogni prestazione. Anche la Filcams Cgil è impegnata in questa battaglia e attraverso il segretario Andrea Gattuso ha richiesto un incontro urgente alla Regione per avere garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali.

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