Non lo ha fatto per farsi pubblicità. Neppure voleva che si sapesse. Lo ha fatto da privato cittadino, non da comandante della Polizia Municipale, con la speranza di smuovere un po’ le coscienze. Perché una cosa è la legge che le otto famiglie che occupavano abusivamente alloggi delle Case Zancle non hanno rispetto. Un’altra è l’aspetto umano di una vicenda comunque triste, specchio di una città che vive una crisi senza precedenti.
Il comandante della Municipale Ferlisi ha offerto la sua casa di Barcellona a una delle famiglie che da una settimana sono state allonate dalle case Zancle e in questi giorni vivono al Comune. Lo hanno ringraziato, ma non hanno accettato, per motivi logistici. Barcellona non è Messina, sarebbe stato tutto troppo complesso. Quello di Ferlisi, però, è un messaggio distensivo nei cofronti di queste persone che ormai da giorni si sono accampate a Palazzo Zanca, con tanti di bambini. Ed è insieme un monito per gli altri messinesi. Per chi ha una casa sfitta, un posto dove far stare queste persone. Il messaggio che parte è chiaro: questa gente ha bisogno di aiuto, basta poco. Basta un piccolo segnale.
Dal consiglio comunale e da alcuni consiglieri in particolare è arrivato un altro messaggio, altrettanto forte. Alcuni di loro si sono offerti di fare una colletta per dare una mano a queste tre famiglie.
Che hanno sbagliato e sanno di aver torto per aver occupato abusivamente quelle case. Ma che lo hanno fatto per bisogno e non per scelte e adesso sono davvero in difficoltà. E che per questo hanno deciso di chiedere aiuto, sperando che qualcosa accada.
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