Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Servizi sociali, arrivano 22 milioni di euro

protesta a palazzo zanca

 Mentre il settore si trova alle prese con una delle più gravi emergenze mai viste in città, quasi 22 milioni di euro sono in arrivo per i servizi sociali. Si tratta delle somme destinate dalla legge 328/2000 al Distretto sociosanitario di Messina nell’ambito dei Piani di zona 2007-2009 e 2010-2012 temporalmente scaduti e, anzi, più volte a rischio di perdita dei fondi a causa dei ritardi procedurali. Ora, però, sembra che gli intoppi siano stati superati e al Dipartimento di Palazzo Zanca, come spiega il dirigente Salvatore De Francesco, si è in attesa solo della materiale erogazione dei fondi, in parte versati dalla Regione, in parte invece coperti dai singoli comuni del Distretto in base al numero di abitanti (ilComune di Messina, capofila con maggiore densità abitativa, sborsa ogni anno circa 750.000 euro). Si potrà quindi procedere con le gare d’appalto, che avranno valenza per tutti i 14 comuni del Distretto. «Si tratta di somme non spese negli anni – spiega De Francesco – soprattutto a causa delle difficoltà nel riunire i membri del Distretto con le tortuose procedure previste dalla legge. Ora finalmente questo è stato possibile, salvando lo stanziamento ». Va subito sottolineato che non si tratta di risorse con le quali finanziare i servizi principali, come l’assistenza domiciliare agli anziani o il trasporto dei disabili, ma di fondi con cui provvedere ad attività integrative, che vi si innestano presupponendo però la piena operatività dei servizi principali. I quali, invece, attualmente sono sospesi da quasi un mese per le note vicende che hanno portato ai ritardi nei rinnovi. Anche ieri i lavoratori, in attesa degli stipendi arretrati da parecchi mesi, hanno protestato, ritrovandosi davanti a Palazzo Zanca per chiedere certezze sul loro futuro. Ieri mattina intanto, si è tenuto all’ufficio del lavoro un incontro finalizzato alla celere riattivazione dei servizi di assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili. Per questo le coop uscenti Faro ‘85, Nuova Presenza e Azione sociale dovranno concludere in breve le procedure di licenziamento in vista del passaggio alle subentranti Europa e Alba. «E nessun posto di lavoro dovrà essere perduto, trattandosi di proroga» ribadiscono il segretario generale della Cisl Fp Calogero Emanuele e i segretari aziendali Franco Bertuccelli e Mario Buzzai. Tornando ai fondi ex 328 –anche se può sembrare un paradosso in un momento di gravissima emergenza per tante famiglie di lavoratori e assistiti –la disponibilità di somme con le quali organizzare altri e nuovi servizi per le fasce più deboli (e a questo punto può diventare estremamente sottile la differenza tra “principali”e “accessori”) va comunque salutata con favore, consentendo in ogni caso di ottenere preziose risorse da destinare a soggetti in condizione di enorme difficoltà. Queste somme, peraltro, si aggiungono ai fondi derivanti dal Piano di azione, pari a circa 2 milioni per l’area minori e a 2,5 per l’area anziani, che il Comune dovrà stare ben attento a non perdere presentando i relativi progetti. Nel dettaglio, dunque, arriveranno oltre 7,7 milioni dalla riprogrammazione dei fondi per il triennio 2007-2009 per i progetti già esistenti (fra i quali il centro di ascolto per le dipendenze, il pronto soccorso sociale per senzatetto e il tutoring educativo domiciliare per i minori). Per il triennio ‘10-‘12, invece, particolare rilievo assume il finanziamento del centro socioeducativo Happy Day, con 942.000 euro l’anno destinati ai disabili e all’attivazione della struttura di S. Filippo, chiusa e già vandalizzata, nella quale sarà prevista attività diurna e anche il servizio di trasporto da e per i centri della provincia. Gli altri progetti della prima annualità riguardano l’inclusione sociale e lavorativa con borse lavoro per soggetti svantaggiati, i “gruppi appartamento”, con sistemazione abitativa per soggetti autosufficienti fuoriusciti da strutture di igiene mentale, il sostegno alla genitorialità in caso di dipendenze, e il centro di aggregazione sociale che sorgerà a Villafranca e sarà aperto ai centri di Rometta e Saponara. Intanto già arrivano le accuse di lentezza sul Piano di zona 2013-2015. A scagliarle è la Cisl, con una nota del segretario generale Tonino Genovese e dei responsabili dei Pensionati, Bruno Zecchetto, e del Pubblico impiego, Calogero Emanuele nella quale si stigmatizza «il totale immobilismo dei distretti sociosanitari della provincia in merito alla programmazione triennale 2013-2015 dei fondi della legge n. 328/2000. Su otto distretti della provincia solo quello di Patti ha proceduto lo scorso aprile ad indire la conferenza di servizio che dà l’avvio all’iter procedurale».

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