Bandi ritirati, servizi assegnati e non ancora attivati, stipendi in perenne ritardo. Chiacchiere e politica attorno a questioni che riguardano persone con disabilità, anziani e minori, spesso a rischio. Nel mezzo loro, i 600 lavoratori dei servizi sociali. Ostaggio della burocrazia e spesso anche degli errori. Del presente ma soprattutto del passato, quando attorno alla gestione delle attività che dovevano servire ad aiutare le persone che ne avevano bisogno si è creato un sistema che oggi è arrivato al collasso.
Da ieri sono stati sospese le trattative private per l’affidamento dei Cag, i centri di aggregazione giovanile. Colpa di una imperfezione nel bando che rischiava di causare mile problemi. Un bug, per dirla in termini informatici. Lo stanno correggendo, presto risolveranno, intanto i lavoratori restano in attesa.
La verità è che più che per il problema del bando dei Cag, i lavoratori sono arrabbiati perché non possono più andare avanti. Con grande senso di responsabilità hanno provato anche a garantire assistenza alle persone che seguivano, ma adesso non possono più permetterselo.