Un colpo architettato alla perfezione. Messo a segno con facilità. Come mandare già un bicchier d’acqua. Prosciugate le casse della Banca Intesa SanPaolo, segnatamente quelle della filiale di via Luciano Manara. Gli autori dell’e n n esima rapina ai danni di un istituto di credito cittadino hanno agito da veri professionisti. Ciascuno ha eseguito il compito senza sbavature. Alla fine il gioco di squadra ha pagato. Eccome. Si parla di almeno 100mila euro arraffati. Ma si tratta solo di una prima stima, destinata ad aumentare. E non di poco: potrebbe addirittura triplicarsi. La certezza arriverà al termine dei conteggi avviati ieri pomeriggio, subito dopo l’irruzione dei banditi. Sulla quale, peraltro, restano in piedi molti interrogativi. In questo caso per conoscere le fasi dell’assalto alla banca bisogna analizzare nei dettagli le immagini del sistema di videosorveglianza di cui è dotato l’istituto di credito. L’i n d agine è nelle mani della polizia, che ha già sentito il direttore della filiale, l’addetto alla vigilanza e alcuni dipendenti. Tutto è successo ieri, intorno alle 16.30, in prossimità della chiusura al pubblico. Ad agire pare siano state tre persone, col volto coperto e armate di pistola. Non è chiaro se abbiano fatto irruzione insieme, attraverso il “b u s s o l o tto”, o se uno dei malfattori, guadagnato l’accesso, si sia avvicinato all’uscita di sicurezza aiutando i complici ad entrare. I rapinatori hanno dapprima intimato agli addetti allo sportello di consegnare le banconote custodite in cassa. Non contenti, hanno preso di mira il caveau e le cassette di sicurezza. Qui hanno fatto man bassa di altro denaro contante e forse oggetti preziosi. Quindi, compiuta la missione, si sono dileguati con due diversi ciclomotori. Ad attenderli c’era un tizio che fungeva da palo. Nel frattempo è scattato l’allarme alla centrale operativa della polizia, che ha fatto convergere sul posto alcune pattuglie. Sono partite le indagini, coordinate dal dirigente delle Volanti Maurizio Lento e dal funzionario della Squadra mobile Francesco Oliveri. Dopo aver ascoltato alcuni testimoni, hanno disposto l’acquisizione delle immagini registrate dalle telecamere della filiale. Operazione più facile a dirsi che a farsi, dato che il sistema è teleguidato e richiede la presenza di tecnici specializzati. La vicenda è caratterizzata da molti lati oscuri: probabile che la banda sia composta da soggetti provenienti da fuori città, forse dal Catanese; da verificare, poi, l’eventuale collaborazione di uno o più basisti. La speranza è che le sequenze filmate forniscano indizi preziosi, come già avvenuto, ad esempio, in occasione dell’assalto al Monte dei Paschi di Siena di viale Europa. Grazie ai fotogrammi, infatti, la polizia di Stato è riuscita a risalire all’identità di un rapinatore e ad acciuffarlo.
RAPINA DA BERNAVA. Qualche ora dopo una nuova rapina è stata commessa ai danni di uno dei negozi di Bernava, azienda specializzata nella vendita di prodotti per la pulizia della casa e l’igiene personale. Nel mirino è finito l’esercizio commerciale di via Ghibellina: alle 19.35, un individuo armato e col volto travisato ha costretto gli impiegati a cedere il denaro contenuto nei registratori di cassa (diverse centinaia di euro). Alla scena hanno assistito circa venti persone, che in quel momento si trovavano nel negozio. Il bandito è fuggito, facendo perdere le tracce.