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Chi ha aperto
quella porta ?

Il maniglione dell’uscita di emergenza era probabilmente aperto quando i tre malviventi sono entrati nell’istituto bancario. Quello che resta da capire con certezza è chi eventualmente possa aver favorito la loro irruzione alle 16.30 – A quell’ora la banca aveva già da un pezzo ultimato l’apertura al pubblico pomeridiana. Quindi le ipotesi sulle quali gli investigatori stanno lavorando sono due: un basista tra gli impiegati della banca intesa San Paolo o un complice che precedentemente si era introdotto aprendo poi la porta al momento opportuno. Importanti le dichiarazioni che sono stati chiamati a fornire il direttore, il vice, il responsabile della sicurezza e tutti gli impiegati che in quel momento si trovavano in banca. Ancora più importanti saranno le immagini del sistema di sorveglianza che gli investigatori potranno analizzare quando la ditta di Napoli che ha l’appalto del servizio le metterà a disposizione.
Di fatto da quella porta sono entrare tre persone che evidentemente il colpo lo avevano studiano nei minimi particolari. Dei veri professionisti. I malviventi, armati di pistola, hanno raggiunto l’ufficio cassa dove si trovava il direttore. In quel momento gli impiegati stavano movimentando i soldi del bancomat e della cassa continua. I rapinatori hanno messo tutto il denaro in alcuni sacchetti e sono fuggiti all’esterno. Poi si sono allontanati a bordo di due scooter vicino ai quali c’era ad attenderli un quarto complice che ha fatto da palo. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti e della squadra Mobile che hanno avviato le indagini.  Ancora da quantificare con esattezza il bottino che, tra contanti e oggetti di valore arraffati dalle cassette di sicurezza potrebbe aggirarsi intorno ai 250-300 mila euro.

 

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