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Vendesi immobili:
Croce ci riprova

C’è il cartello “vendesi”su Palazzo Zanca. In vendita, chiaramente, non c’è la sede del municipio. Ma l’elenco degli immobili con cui si proverà ancora una volta a far cassa è lungo, con l’auspicio che stavolta le cose vadano meglio rispetto al passato. Il piano di dismissione degli immobili ha sempre rappresentato una sorta di “ancora di salvezza” per il Comune, l’unico strumento per far quadrare bilanci che, altrimenti, non si sarebbero mai potuti chiudere in pareggio. E così alla voce “entrate” sono apparse, negli anni, cifre iperboliche, 30, 40, quasi 50 milioni di euro. Gli incassi immaginati, forse solo sperati, forse nemmeno quello, dalla vendita dei cosiddetti “gioielli di famiglia”, degli immobili di proprietà del Comune. Poi, puntualmente, a chiusura di esercizio, dal Piano sono giunte solo delusioni tanto che, come riferiamo a pagina 33, la Corte dei Conti “diffida” della capacità del Comune di vendere i propri beni. Troppo poche le operazioni andate a buon fine, per poche centinaia di migliaia di euro. E in alcuni casi esse hanno dato il là persino a contenziosi, come nella fattispecie del terreno ceduto per poco più di un milione di euro sul torrente Trapani ad un’impresa edile, terreno venduto come edificabile ma sul quale lo stesso Comune, poi, ha vietato di costruire. Altre operazioni sono fallite per “incidenti di percorso”che la dicono lunga su come troppo spesso “non” funzionino le cose a Palazzo Zanca. È il caso dei Magazzini generali, immobile che stato venduto (secondo molti – ne nacque una polemica – in realtà “svenduto”) alla ditta “4V di Vincenzo Vinciullo con il sistema della permuta, 10% del valore del bene in contanti, il resto in immobili. Il procedimento è stato sospeso perché il giorno dopo la gara è stata iscritta un’ipoteca da 1 milione di euro dal gruppo Franza per un vecchio debito fuori bilancio. È lo stesso debito che nei giorni scorsi è stato pagato, su disposizione del commissario Croce, con una transazione chiusa a 1,8 milioni. Passaggio, questo, che potrebbe nuovamente “sbloccare” la vendita dei Magazzini generali. Adesso il commissario straordinario di Palazzo Zanca intende riprovarci ed ha già pronta una nuova ipotesi di piano delle alienazioni. Un piano da 29,9 milioni di euro (nel Piano di riequilibrio finanziario s’era scritto 44 milioni) diviso in tre parti: un primo elenco da 20,8 milioni, un secondo da 1,9 milioni, un terzo da 6,1 milioni. Tra le misure correttive indicate da Croce e i suoi esperti per risanare il Comune, alla voce dismissione degli immobili era prevista una «riduzione del valore di stima» degli stessi. In effetti delle riduzioni, rispetto al vecchio Piano, sono previste in quello al vaglio del commissario (Piano che, va ricordato, una volta varato da Croce dovrà essere approvato dal consiglio comunale). Ad esempio gli stessi ex Magazzini generali, inizialmente valutati 5,4 milioni, poi 4,9, adesso vengono stimati quasi 3,9 milioni di euro. Ancora più netta la riduzione per gli ex Silos Granai, che in pochi anni sono passati da 13,4 milioni a 12 alla valutazione prevista nel nuovo Piano: 8 milioni 560 mila euro. Non cambia valore la caserma dei Vigili del fuoco: 4,3 milioni, anche perché c’è già l’accordo col ministero dell’Interno, solamente alle battute finali. Ridotta la stima per l’ex Macello di via Santa Cecilia, da 3,8 milioni a poco più di 3 milioni di euro. Tra i beni che verranno posti in vendita ci sono poi l’ex Mercato ittico di via Campo delle Vettovaglie, “vicino di casa” degli ex Silos Granai, sul mercato per 1 milione di euro, e l’ex istituto di Veterinaria di Maregrosso, “new entry” del piano targato Croce, per 2 milioni 800 mila euro. 

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