«Non vedo come si possa tornare indietro. La macchina organizzativa delle primarie è ormai in moto da giorni, il candidato del centrosinistra uscirà dalle urne il 14 aprile. Ma non è una novità: il percorso è stato condiviso da tutti gli alleati durante il tavolo regionale. Il candidato di prestigio fuori dai partiti? Non lo abbiamo trovato per settimane, escludo che salti fuori all’improvviso adesso. E comunque se dovesse essere individuato passerà dalle primarie». Il leader del Partito democratico, Francantonio Genovese, spazza il campo dai dubbi alla vigilia di Pasqua e lancia un messaggio a quella parte degli alleati riottosi nei confronti delle primarie. Perché non è un mistero che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il gruppo dei “Democratici Riformisti” che fa capo ai due deputati regionali Beppe Picciolo e Marcello Greco e fors’anche parte dell’Udc preferirebbero saltare il passaggio del 14 aprile e presentarsi all’elettorato con un candidato condiviso, magari espressione della società civile. «Sarebbe grave se chiedessero di non fare le primarie, dopo che l’intera coalizione a livello regionale si è già espressa in questo senso – continua Genovese –Ma non credo che sia questa la loro intenzione: troveremo la sintesi su un candidato, che come detto passerà dalle urne il 14 aprile. E questa sintesi avverrà credo prima del 7 aprile, termine ultimo per presentare le candidature alle primarie ». Chi sarà il prescelto è difficile ipotizzarlo oggi. Negli ultimi giorni erano arrivati forti i segnali del Governatore che ha puntato le sue fiches sulla professoressa universitaria Giusi Furnari. Figura per la quale Crocetta ha speso parole importanti. «È una bella persona –ha detto – non iscritta a nessun partito politico, stimata docente. È una donna di polso e una rappresentante della società civile». E sulla Furnari proprio nelle scorse ore si è registrata la convergenza anche di Picciolo e Greco (che nei giorni scorsi avevano fatto sapere di non vedere di buon occhio le primarie perché indeboliscono la coalizione), dopo una riunione con il loro gruppo al quale ha partecipato anche Elvira Amata, ex assessore comunale ormai approdata ai DR. E l’Udc? Non vedrebbe male la soluzione Furnari, ma ufficialmente è ancora alla finestra e si interroga sulla possibilità di presentare un proprio candidato alle primarie (in questa direzione si è espresso nei giorni scorsi il comitato cittadino). Sullo sfondo ci sono già i candidati che hanno ufficializzato la volontà di partecipare alle primarie: Giuseppe Grioli (Pd), Francesco Palano Quero (Pd-renziani), Felice Calabrò (capogruppo uscente del Pd), Giuseppe Ramires (Sel), Pucci Prestipino (centristi di Tabacci). E poi altri nomi a cominciare dall’avvocato Vinceno Ciraolo. E ieri sulla necessità di passare dalle primarie è arrivata anche la nota dei Progressisti democratici che fanno riferimento ai tre consiglieri comunali Nicola Barbalace, Giorgio Caprì e Santi Zuccarello. «I Progressisti democratici – tuonano – in riferimento alla possibilità di annullare le primarie di coalizione, respingono con determinazione qualsiasi tentativo di mortificare l’importante lavoro svolto dal tavolo del centrosinistra. I Progressisti democratici prendono le distanze da chi, utilizzando artatamente la facile demagogia della ostinata ricerca di una personalità di spessore che metta tutti d’accordo, ha l’obiettivo di non confrontarsi con uno strumento democratico che, aperto e trasparente, così come è stato regolamentato, darà rappresentanza a tutto il popolo del centrosinistra e della società civile. I cittadini messinesi non hanno bisogno di un superuomo ma aspettano di accogliere un sindaco che sia capace di avviare la macchina amministrativa un minuto dopo il suo insediamento, che scelga una squadra di validi collaboratori, che abbia il coraggio di fare delle scelte ma soprattutto che ami Messina. L’Amministrazione che uscirà vincitrice dalle consultazioni elettorali non può fallire e per questo motivo non possiamo correre il rischio di affidarla ad improvvisati populisti che non conoscono il sistema e le criticità del nostro Comune, ma a chi conosce profondamente la macchina comunale, esperto ma non imbrigliato dagli schemi e dalle logiche dei sistemi verticistici. Chi si vuole cimentare ha un’occasione con le primarie, esca dalla trincea del tatticismo, metta in campo la sua proposta e si confronti sui temi. Continuare con il gioco del rinvio significa giocare con gli elettori». Lavori in corso anche sull’altro fronte. Il Popolo della libertà continua a sfogliare la margherita: in lizza c’è sempre il giornalista Fabio Mazzeo, mentre nei corridoi di Palazzo Zanca prende corpo la discesa in campo di Francesco Marullo di Condojanni, a lungo presidente dell’Ordine degli avvocati, cognato dell’ex parlamentare Francesco Stagno d’Alcontres in riavvicinamento al PdL. Tra le ipotesi anche il giornalista Mario Cavaleri (a suo supporto ieri è giunta la nota del sindacato Ace Scuola, a firma del responsabile Bartolo Speranza). Nei giorni scorsi, infine, il gruppo Nania-Buzzanca-Formica ha indicato l’ex assessore Gianfranco Scoglio, salvo ripensamenti. Chi il candidato lo ha già scelto sono gli attivisti del Movimento 5 Stelle che giovedì sera ufficializzeranno il nome, durante un incontro a piazza Unione Europea, durante il quale verrà aperta la campagna elettorale. Una cosa è certa: i grillini hanno cominciato la loro marcia di avvicinamento a Palazzo Zanca e sempre giovedì sera sarà presentata anche la nuova sede del “Movimento” che si trova di fronte alla statua di Gaetano Martino, proprio a cinquanta metri dal Comune.