Lo stato di agitazione continua, ma qualche spiraglio si è aperto. La situazione della polizia municipale a Messina è nota, a partire da una carenza d’organico palese: 363 unità, a fronte delle 700 che sarebbero previste dai parametri comunali e addirittura delle mille previste dai parametri regionali. Ma anche un’emergenza traffico che non si è certo esaurita con la scadenza dei poteri speciali, come peraltro è stato confermato dai dati sul monitoraggio dell’inquinamento acustico resi noti due giorni fa dal Comune. Altre criticità si manifestano nel vestiario, nelle dotazioni, nell’assenza di protocolli operativi concertati con i vari soggetti istituzionali della città, nei buoni pasto concessi con contagocce, negli straordinari negati su “input” del commissario Croce, nelle carenze strutturali evidenti, in particolar modo, nella caserma Di Mario, in condizioni indecorose. Di tutto questo si è parlato ieri mattina, nel corso di una partecipata assemblea convocata a Palazzo Zanca da Cgil, Cisl, Uil, Csa, Silpol e Lipol. Assemblea a cui ha partecipato anche il comandante Calogero Ferlisi, mostratosi solidale con le rivendicazioni del personale. Tra i vari punti critici ci sono poi delle priorità: il rinnovo del contratto dei venti vigili urbani i cui contratti scadono il 31 maggio, l’utilizzo della graduatoria con cui sono stati assunti i venti e che vede altre 12 idonei abili e arruolabili, nonché l’integrazione oraria del personale contrattista. Non c’è stato, a fine riunione, l’auspicato confronto con il commissario Croce, che ha rinviato il faccia a faccia a mercoledì prossimo. Qualche spiraglio, però, c’è. «Se c’è la volontà di affrontare la situazione dei 20 agenti in scadenza e dei 12 idonei–ha spiegato Peppe Previti della Fp Cgil – lo strumento giuridico per agire c’è. Ed è la legge 120 del luglio 2010, che consente di utilizzare i proventi delle sanzioni previste dal Codice della Strada per assunzioni di personale con contratto a termine, per progetti specifici e anche per il prolungamento orario del personale contrattista, come è avvenuto a Taranto, in un comune, va ricordato, in cui è stato dichiarato il dissesto finanziario. È una tendenza, quella di rafforzare la vigilanza urbana, confermata anche dalla Camera con il Milleproroghe, che prevede, ad esempio, assunzioni a termine nei comuni turistici». Il commissario Croce non sarebbe “chiuso” di fronte all’ipotesi di nuovi contratti per i 20 agenti e i 12 idonei, anche perché sarebbe stato sollecitato, in questo senso, anche dal prefetto Trotta. Una priorità rimane anche l’integrazione oraria dei contrattisti transitati nella polizia municipale dagli uffici “civili” del Comune: «Si sentono traditi – ribadisce Previti – perché transitarono nel Corpo proprio per le 36 ore lavorative. Ora che sono stati riportati a 18 ore le soluzioni sono due: integrazione oraria o reintegro negli uffici.