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Il sindaco ideale?
Giovane, laureato e
della “società civile”

poltrona sindaco

Gli accordi tra partiti nel chiuso di una stanza? Bocciati. Meglio le primarie o una “fuga in avanti” in solitaria. Il sindaco deve essere uomo o donna? Non importa, purché si presenti bene, sia giovane, competente, un “leader”ma che sappia ascoltare. E che provenga dalla sempre più gettonata società civile. In questi giorni coalizioni e partiti sono impegnati a individuare il miglior candidato sindaco possibile, quello che aggreghi di più e riesca a far breccia in una cittadinanza che non sembra insensibile alla ventata di “antipolitica” con cui è stata forse fin troppo facilmente etichettata l’epoca che ha visto i grillini conquistare posizioni su posizioni. Qualche buon suggerimento a chi si sta scervellando su nomi e profili può arrivare dal sondaggio effettuato nelle scorse settimane dall’associa - zione Itaca con un obiettivo ambizioso: tracciare l’identikit del sindaco ideale. Il sondaggio ha coinvolto 487 cittadini messinesi, di cui 42 residenti in altre città, circa il 97% della campionatura teorica di 500 cittadini. La rilevazione è avvenuta attraverso interviste sul campo, telefonate ma anche via web. Il passaggio finale dell’elaborazione statistica è stato consumato con il calcolo della percentuale o, per alcune domande, dell’indice di gradimento, espresso in scala numerica da 1 a 10. Interessanti i risultati che ne sono venuti fuori. Secondo il sondaggio il nome del candidato ideale deve venir fuori da primarie libere o, al massimo, da autocandidature, non è gradita, invece, la scelta frutto di un accordo a tavolino tra partiti. Una preferenza, questa, che assume una cerca rilevanza alla luce dei dibattiti interni tanto nel centrosinistra, dove le primarie sono state già fissate, quando nel Pdl, dove l’area ex An, “Nuova alleanza”, ha chiesto proprio le primarie per giungere ad una decisione. E ancora. Il sindaco ideale deve essere giovane: le due fasce d’età 30-40 anni e 40-50 hanno infatti totalizzato, insieme, oltre l’80% delle preferenze, con una predilizione particolare per la fascia più giovane. Il sesso è indifferente, ma una leggera prevalenza c’è ed è per quello femminile. Non viene data particolare importanza, invece, allo stato civile, all’orientamento sessuale e religioso. Ma “chi” deve essere il sindaco ideale? Una persona comune, un cittadino “qualunque” sarebbe meglio, ma è comunque ben accetta una personalità già affermata. A sorpresa – ma al giorno d’oggi fino a un certo punto – l’aspetto fisico conta molto, ma contano ancor di più, nell’ordine, la simpatia, l’eleganza e la presenza. Il sindaco dovrebbe essere anche laureato ma, soprattutto, deve venir fuori dalla società civile. È stata, infatti, bocciata sonoramente la provenienza politica, al pari di quella sindacale. La professione? Quelle più gettonate sono l’impresa privata, il lavoro autonomo e libere professioni. Scarso il gradimento per la magistratura, appena “accettabile” quello per l’Università e la scuola, mentre inaspettatamente agli intervistati piacerebbe un sindaco proveniente dal mondo dello sport. L’area politica? Non conta più di tanto, anche se c’è una preferenza, seppur modesta, per il centrosinistra, avvertito come elemento di discontinuità rispetto alla passata gestione amministrativa. Il sondaggio si è soffermato poi sulle caratteristiche personali del sindaco ideale: chi indosserà la fascia tricolore dovrà essere estroverso e socievole, fortemente decisionista ma altrettanto capace di mediazione, insomma un leader, carismatico, ma anche democratico. Deve avere una buona esperienza amministrativa, ottime conoscenze culturali e interessi artistici e tra i suoi valori irrinunciabili devono spiccare la serietà e la competenza. Tra le virtù personali meno “richieste” c’è la sincerità: forse non ci si vuole illudere più di tanto. Interessanti le risposte date sui punti più importanti del programma “ideale”e delle priorità: sicurezza del territorio, lavoro, qualità amministrativa, istituzione di isole pedonali, nessun aumento del numero dei parcheggi a pagamento, mantenimento, invece, dell’eco - pass, recupero delle aree militari, vendita del patrimonio comunale, privatizzazione dei servizi, spostamento del percorso del tram dalla Cortina. Piuttosto decisi i no alla costruzione di grattacieli e di nuovi centri commerciali, altrettanto i sì all’istituzione di servizi mirati in ogni quartiere, al trasferimento della Fiera, alla riforestazione delle colline e alla realizzazione di città albergo nei villaggi abbandonati.

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