Le denunce sulle condizioni dei laghi di Ganzirri sembrano aver sortito l’effetto desiderato. Le sollecitazioni di analisi approfondite sullo stato di salute degli specchi d’acqua non sono cadute nel vuoto. Così, ieri mattina, è toccato ad una squadra specializzata di carabinieri perlustrare in gommone (e non solo) le aree che compongono la bellissima riserva naturale di Capo Peloro. In effetti, da più parti, specialmente nell’ultimo periodo, sono stati suonati campanelli d’allarme su presunti fenomeni d’inquinamento ambientale e sulla poca o scarsa attenzione di chi è deputato alla gestione di questa splendida porzione di territorio. A dare il responso sugli eventuali rischi che corrono la flora e la fauna saranno i risultati di approfonditi esami. Ieri, ad esempio, sono stati prelevati campioni d’acqua dai laghi di Ganzirri. Liquidi che verranno sottoposti ad analisi di laboratorio in centri ad hoc. In prima linea gli uomini del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri (Noe), alla dipendenza funzionale del ministero dell’Ambiente per la vigilanza, la prevenzione e la repressione delle violazioni ai danni dell’ecosistema. Da accertare probabili contaminazioni all’ambiente e responsabilità in ordine agli inquinamenti. A quanto pare, sotto la lente sono finiti pure i canali che collegano i laghi con il mare e le parti di quest’ultimo a ridosso della spiaggia. Nei monitoraggi dei corpi idrici lacustri si terranno in considerazione i parametri derivanti sia da condizioni naturali che antropiche. Verranno incrociati dati relativi a profondità, temperatura e livello di ossigeno. Ad invocare il rispetto e la cura dei laghi di Ganzirri soprattutto il Wwf, che in più occasioni ha difeso a spada tratta la Riserva naturale dagli attacchi degli incivili e ha chiesto alle istituzioni di sfruttare a pieno le potenzialità del paesaggio della riviera Nord. Da diverse settimane sulla superficie dell’acqua si notano fronde e rami di palme che le raffiche di vento hanno strappato dalle chiome e scaraventato anche sul sentiero naturalistico. Residenti e rappresentanti di quartiere hanno invitato Comune e Provincia regionale a non indugiare oltremodo e a restituire il giusto decoro. A tal proposito, Palazzo dei leoni, ha annunciato interventi di potatura per circa 180.000 euro. È allarme, poi sulle schiume bianche presenti sulla riva prospiciente il rettilineo “ex Macina” e Istituto ortopedico. Secondo gli esperti, si tratterebbe, comunque, di fenomeni legati alla decomposizione del sale o all’azione di alghe. Saranno le analisi chimico- fisiche sui campioni d’a cqua prelevati a dare notizie certe. Anche su probabili contaminazioni derivanti da scarichi non autorizzati. Qualche anno fa, ad esempio, venne scoperta la presenza di coliformi nei molluschi coltivati nel Lago piccolo. Sostanze che proliferarono pare a causa di una commistione di acque nere con quelle lacustri, dovuta a un malfunzionamento di un cunettone. Allora furono gli agenti della Sezione marittima della polizia municipale ad effettuare rilievi fotografici e ispezioni. Mentre Palazzo Zanca e Ausl 5 disposero la sospensione temporanea di tutte le attività di “rifinitura” di cozze e vongole.
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