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Chiuso il “duello”
Franza-Comune

croce

Il motivo del contenere risale alla fine degli anni ‘80, tra il 1985 ed il 1987 per la precisione. La citazione in giudizio che dà il via al lungo contenzioso è del 1996. La sentenza del Tribunale sul caso giudiziario che ne è nato è datata 19 aprile 2004. La parola fine, però, arriva otto anni dopo la sentenza, 28 anni dopo il “principio”. L’ha scritta il commissario straordinario del Comune Luigi Croce, dando il proprio nulla osta al pagamento del più classico dei debiti fuori bilancio che affliggono Palazzo Zanca. In questo caso la cifra che “balla” è grossa: 1,8 milioni di euro, liquidati alla ditta Gf Building del gruppo Franza, con determina degli inizi di marzo. Una transazione che mette fine ad un “duello” andato avanti per troppo tempo nelle aule di tribunale e che farà risparmiare anche qualcosa alle già asfittiche casse comunali, in quanto dopo un atto di precetto, notificato a fine dicembre, nelle scorse settimane dal tribunale di Messina è arrivato anche un atto di pignoramento per la bellezza di 3 milioni 297 mila 500 euro. Certo, in tempi di crisi come questi fa rabbia che il Comune debba scucire tanti denari per una vicenda così “antica”, ma l’imprimatur per porre fine ai troppi contenziosi che attanagliano il Comune è proprio quello di procedere, dove possibile, con transazioni che chiudano le querelle e danneggino il meno possibile le casse pubbliche. Purché, è fin troppo ovvio, questa linea venga seguita per tutte le questioni legali. Quel che non si comprende è perché, se questa era l’intenzione di Palazzo Zanca, non più tardi di un mese fa, esattamente il 1. gennaio, sono stati conferiti due incarichi ad uno degli avvocati di fiducia dell’Amministrazione, Nino Parisi, per resistere sia all’atto di precetto che al pignoramento dei Franza, che tradotto in parcelle significano un totale di oltre 13 mila euro.

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