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Commissariati Teatro
ed Ente camerale

 Arrivano le “giubbe rosse” da Palermo. Un’infornata di commissari, straordinari, ad acta o liquidatori, chiamati a gestire la delicatissima fase di transizione di alcuni dei più importanti enti cittadini. Nell’ordine, il presidente della Regione Rosario Crocetta sta per nominare, o lo ha già fatto, i suoi uomini e donne di fiducia al vertice dell’Ente Teatro, dell’Ente Fiera, della Camera di Commercio, dell’Ente autonomo portuale e dell’Istituto case popolari (poi, fra non molto, verrà il tempo della Provincia...). Il primo provvedimento, dunque, riguarda il “Vittorio Emanuele”. Crocetta ha deciso di intervenire, dopo mesi di roventi polemiche e di scontri durissimi tra il consiglio di amministrazione e alcune organizzazioni sindacali (culminati con lo sciopero generale che ha fatto saltare la “prima” del “Rigoletto”), per cercare di avviare un nuovo percorso condiviso che –come aveva dichiarato lo stesso governatore nel corso di una delle sue visite a Messina nei mesi scorsi –metta in rete tutti i più importanti Teatri della Sicilia. È una sfida non facile, in un momento di grave crisi economica, che ha comportato la drastica decurtazione dei fondi, anche di quelli destinati al “Vittorio Emanuele”. I quattro milioni e mezzo di euro previsti nella bozza del bilancio regionale, così come più volte denunciato dai componenti del Cda, sono una cifra del tutto insufficiente, non in grado di garantire la prosecuzione delle attività teatrali a Messina. Il nome del commissario non è stato ancora ufficializzato anche se i “rumors” da Palermo danno per certa la nomina della professoressa Laura Pulejo, per decenni docente di Storia economica e Storia dell’Europa orientale alla facoltà di Scienze politiche del nostro Ateneo, operatrice culturale, organizzatrice di vari eventi e manifestazioni, candidata nella lista Il Megafono alle Regionali e poi alle Politiche. La docente in pensione sarebbe stata indicata dall’assessore Franco Battiato. Per la Camera di Commercio, che dallo scorso 28 febbraio è priva degli organi di governo, dopo la scadenza del mandato del presidente Nino Messina, in pole position sembra esserci Massimo Finocchiaro, consulente aziendale, dirigente e imprenditore, componente della giunta di Confindustria e del comitato tecnico Confidi Sicilia. Per la Fiera, l’Ente Porto e l’Iacp, tre “cadaveri”che attendono ormai i loro “becchini”, si profila l’invio di commissari liquidatori scelti tra i dirigenti interni della Regione siciliana. Crocetta dovrebbe firmare lunedì mattina il decreto relativo alla Fiera. Nello stesso tempo, il presidente della Regione dovrebbe assumere una volta per tutte il provvedimento di soppressione e di messa in liquidazione dell’Ente autonomo portuale, così come richiesto da più parti e come auspicato da alcuni autorevoli componenti della stessa giunta siciliana. Al momento, l’Ente autonomo è affidato a un commissario ad acta, l’ing. Bruno Manfrè, il quale però non ha i poteri neppure per consegnare i lavori di una gara appaltata da mesi, quella concernente gli interventi di smantellamento e di demolizione dell’ex Degassifica Smeb, una delle vecchie “centrali di veleni” posta nel cuore della Zona falcata. Attese decisioni, infine, anche per l’Iacp di Messina destinato a cambiar radicalmente pelle, nell’ambito della riforma che coinvolge tutti gli Istituti siciliani.

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