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La delibera dimenticata
di Villa Dante

La delibera è del 10 maggio 2012, approvata con i voti favorevoli di ben 9 dei 13 componenti della giunta. Si sanciva l’affidamento in gestione di strutture situate all’interno di Villa Dante destinate ad attività sportive, ricreative, culturali e sociali al fine di garantirne la manutenzione ordinaria e straordinaria. Inoltre la giunta dava mandato ai dirigenti comunali Amato e De Francesco di individuare le attività e i costi da porre a base di gara. A nulla di tutto questo è stato dato seguito denuncia il consigliere della terza circoscrizione Santi Interdonato e il rischio che anche nell’imminente bella stagione il più grande spazio verde della città non possa vedere alcun elemento nuovo rispetto al sostanziale stato di abbandono in cui versano alcune strutture. Il consigliere ha anche trasmesso al commissario Croce una dettagliata nota nella quale si elencano tutte le maggiori criticità dell’area che sembrava dover assumere tutta un’altra veste dopo la delibera di 10 mesi addietro. Dalla devastazione del campetto di calcio che in queste condizioni costituisce un pericolo per l’incolumità dei più piccoli alla mancanza di un’offerta ricreativa nel centro sociale prevalentemente frequentato dagli anziani del quartiere. E poi l’arena posta nel cuore dello spazio verde: aperta sporadicamente nella stagione estiva per spettacoli allestiti grazie ad autorizzazioni in deroga dall’amministrazione di turno. Interdonato sottolinea inoltre il fatto che secondo i termini della delibera del 10 maggio scorso, il rilancio di Villa Dante  non prevede alcun impegno di spesa per il Comune e che quindi  non si comprendono le ragioni del permanere di questo stallo. Al commissario Croce, dunque, l’invito a fare chiarezza sulla vicenda e, una volta viste le carte, di dare impulso al procedimento rimasto impantanato nelle pastoie burocratiche e, conclude Interdonato, nei rimpalli di competenze tra un dirigente comunale e l’altro.

 

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