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Fondi Ecopass,
manca la puntualità

ecopass

Argomento scottante, quello dell’ecopass. In un protocollo d’intesa firmato il 28 agosto del 2011, che sanciva la ripresa della tassa di attraversamento, si stabilirono le tariffe e la ripartizione delle somme che tutti i mezzi che attraversano lo stretto devono corrispondere. Un euro 50 centesimi per le auto, 3 euro per i mezzi pesanti, (anche utilizzando gli approdi cittadini), a causa della parziale disponibilità dell’approdo di Tremestieri interessato da lavori. Inoltre, fu deciso che il ticket venisse riscosso dalle compagnie di navigazione contestualmente a quello di attraversamento. Il 65% del ricavato al Comune di Messina, il 35% a quello di Villa S. Giovanni. Le stesse società, sempre stando al protocollo d’intesa, si impegnano a girare le somme entro il 15 del secondo mese successivo a quello di riferimento. Esempio di stretta attualità: l’ecopass di febbraio dovrà essere corrisposto ai comuni di Messina e Villa S. Giovanni entro il 15 aprile in modo che le società incassino anche i pagamenti con carte di credito. Con queste tariffe, da quando la tassa viene riscossa, cioè dal 5 settembre 2011, palazzo Zanca ricava mediamente tra i 150 e i 190 euro al mese. Denaro cash che è già stato impiegato per riammodernare delle strade. Sono in tanti adesso, viste le condizioni in cui sono ridotte le principali arterie dove i tir scorrazzano a tutte le ore del giorno e della notte, a chiedersi perché non viene effettuato alcun intervento straordinario anziché qualche rattoppo. Appreso dal dipartimento manutenzione strade che non ci sono risorse sufficienti chiediamo lumi direttamente alla ragioneria generale. “Gli introiti della tassa di attraversamento non vengono corrisposti puntualmente – dichiara seccamente il capo del dipartimento Ferdinando Coglitore”. Per provare ciò, ci fornisce importi e date degli ultimi bonifici arrivati dalle compagnie di navigazione. Appena stamattina Bluferries ha corrisposto 20 mila euro riferiti al mese di gennaio. In precedenza ne aveva pagati 230 mila per il periodo giugno-dicembre 2012. Caronte&Tourist, invece, secondo i dati forniti dalla ragioneria generale di Palazzo Zanca, è ferma ai 138 mila euro del mese di settembre 2012, pagati alla vigilia di Natale. Non  ci sono, invece, pagamenti recenti della società Meridiano che utilizza anche il molo all’interno del porto commerciale, in pieno centro città. Insomma, emerge una situazione secondo la quale, il comune di Messina, vanta una somma che a tutto il 28 febbraio, si aggira sui 6/700 mila euro. Tutto denaro cash che consentirebbe il riammodernamento di molte arterie cittadine e che invece è fermo, come fosse una risorsa statale che si muove tra le pieghe della burocrazia. Quella che evidentemente esiste anche per un semplicissimo trasferimento da una cassa ad un’altra. Nella stessa città.  

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