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"Salva Enti", il
Ministero vuol
vederci chiaro

Undici i punti  della nota della  sottocommissione per la stabilità degli enti locali  del ministero dell’interno che sollecita  il comune di Messina ad inviare integrazioni e chiarimenti sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Lo strumento varato dal commissario straordinario Luigi Croce ed esitato dal consiglio comunale per chiedere l’adesione al Salva Enti e poter accedere al prestito di circa 50milioni di euro per evitare il default. L’organismo che ha il compito di esprimere un parere, prima che tutto l’incartamento da Roma parta per Palermo, dove la corte dei conti regionale dovrà poi dare il via libero definitivo, chiede di conoscere l’esito della procedura di riaccertarmento straordinario dei residui e se è stato previsto in bilancio il fondo svaluta crediti. Ma in particolare (ed è quello che si rivela essere sempre il punto debole)  vuole notizie  sulla situazione delle società partecipate e dei relativi oneri a carico del bilanci con particolare riferimento al disavanzo dell’atm e ai dati contabili delle altre partecipate. La sottocommissione  approfondisce anche l’esito della verifica dell’esistenza di eventuali passività che vengono considerate pari  a 120 milioni di euro al posto di 200 milioni cosi come appaiono censite e quindi la rideterminazione delle tariffe dei servizi a domanda individuale. Necessario anche ai fini della valutazione del pluriennale l’accertamento delle posizioni debitorie con il sistema creditizio per la  realizzazione di opere pubbliche e la certezza della copertura integrale dei costi per la gestione del servizio acquedotto e smaltimento rifiuti. Per l’organismo è opportuno anche conoscere  le motivazioni a supporto delle previsioni di entrata dall’ alienazione immobiliare e i presumibili tempi di realizzo.  Nel punto conclusivo si invita il comune a dimostrare l’incremento percentuale delle entrate tributarie ed extratributarie previste quindi la riduzione percentuale delle spese correnti.   I protagonisti  della redazione del piano, il ragioniere generale Ferdinando Coglitore e il dirigente del dipartimento programmazione, bilancio ed entrate Giovanni Di Leo, sono già  a lavoro per fornire al Ministero tutte le spiegazioni. Coglitore si è detto fiducioso e per niente pessimista sul buon esito del percorso. Anzi ritiene le richieste facilmente esaudibili. Un mese di tempo per inviare le nuove pratiche a Roma e quindi riparte la corsa verso il salva enti. Tempi previsti per l’eventuale prestito non prima di giugno. Un buon premio d’ingresso comunque per il nuovo sindaco e la sua giunta .

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