Il Pdl di Messina ha iniziato il suo «nuovo corso», simboleggiato dall’esistenza di una sede provinciale, che in città non esisteva da otto anni. Il risultato delle elezioni politiche viene definito «straordinario» e fa guardare alle prossime amministrative «con ottimismo». Il fenomeno Grillo, in chiave elezioni comunali, «non lo temiamo». L’assetto locale del partito verrà rivisto, probabilmente con un commissariamento del coordinamento provinciale, oggi in mano all’ex sindaco Giuseppe Buzzanca. Ma per il nome del prossimo candidato sindaco bisognerà aspettare ancora «circa quindici giorni». Anche se un nome c’è e circola ormai sempre più con insistenza: il giornalista Fabio Mazzeo, rispetto al cui nome non arrivano né conferme né, soprattutto, smentite. Questi, in sintesi, i messaggi chiave espressi nella conferenza stampa che lo stato maggiore del Pdl messinese, sempre più “forzista” e sempre meno “aennino”, ha tenuto ieri nella segreteria di via Primo Settembre, con al centro del tavolo il coordinatore regionale del partito berlusconiano, Giuseppe Castiglione. «Il dato delle Politiche – ha esordito il coordinatore cittadino, riconfermato alla Camera, Enzo Garofalo – ci carica di responsabilità, perché se è vero che esso è merito in gran parte dello sforzo profuso da Silvio Berlusconi, è vero anche che è stato determinante l’apporto della classe dirigente locale, che ha fatto tornare il Pdl primo partito di Messina e di questa provincia. Un impegno politico che non si deve fermare e che deve proseguire alle amministrative con la stessa passione». Per questo, secondo Nino Germanà, «è lecito guardare con ottimismo ai prossimi appuntamenti elettorali. Il Pdl di Messina ha iniziato un nuovo corso, a partire dalla segreteria, un punto di incontro per tutti gli amministratori di ogni livello e degli iscritti al partito che in città mancava da anni». Germanà si è affidato ai numeri: 16 per cento in più rispetto alle regionali, 27-28 per cento in città, 30 per cento a Barcellona («il doppio rispetto alla tornata di ottobre»), il 40 addirittura a Sant’Agata Militello «grazie al grande lavoro svolto dal neo senatore Bruno Mancuso», ieri assente. E ancor di più, secondo Germanà, pesa il 34 per cento di Patti, dove la “rivalità” del centrosinistra nei confronti del sindaco Mario Aquino, rimasto fuori dal Parlamento per un soffio, era agguerrita. «Un nostro grande successo –ha ribadito il deputato regionale brolese – ma anche un assoluto fallimento del Pd e del governatore Crocetta». Parlare di Crocetta significa toccare il nodo abolizione delle Province. «Faremo le barricate in aula – ha preannunciato Germanà – perché siamo contro gli sprechi ma per il potenziamento delle Province, depotenziando invece le Regioni».