Mai come questa volta sulle amministrative di maggio nei maggiori comuni siciliani ha avuto tanto peso la solidità del governo regionale. Per lunedì è stato organizzato un vertice della maggioranza che sostiene il presidente Crocetta per valutare lo stato di salute di un’alleanza che, nei giorni scorsi, dopo le levate di scudi dell’Udc contro la riforma delle province, è sembrata traballare. E proprio sul disegno di legge si farà il punto, dopo un primo blocco in commissione, superato nel pomeriggio di ieri, quando si è trovato l’accordo per far scattare il commissariamento degli enti che dovranno essere soppressi, rinviando il voto di maggio, ma si deve farlo prima che scatti il termine del 27 marzo per l'indizione dei comizi. Altri due temi caldi al tavolo di Pd, Udc e Megafono: il bilancio regionale e le amministrative comunali. Su quest’ultimo argomento si gioca un’importante partita che necessita una squadra compatta visti i risultati sorprendenti delle politiche del movimento 5 stelle e la ripartenza del pdl, che quindi non staranno certo a guardare ma vorranno giocare nel ruolo di protagonisti nell’imminente campagna elettorale schierando propri candidati a sindaco, comune di Messina compreso. L'Udc, dopo le tensioni delle ultime ore con il governatore, ha manifestato comunque di confermare l'intesa che ne ha favorito l’elezione ad ottobre e il Pd non ha mai fatto passi indietro rispetto ad un’alleanza che, vincente a Palermo, potrebbe produrre gli stessi risultati anche nella città dello Stretto anche in virtù del supporto di molti ex lombardiani, approdati nel cosiddetto cerchio magico del presidente con il nuovo nome di popolari riformisti. Il centrosinistra sa benissimo che la sfida con il centrodestra che si sta ricompattando e con un 5 Stelle in piena ascesa è apertissima e gli esiti mai come oggi sono stati così imprevedibili.