Il nuovo povero a Messina non può comprarsi la carne e mangia soprattutto pane e pasta, non riesce a pagare l’affitto ed in città –è stato detto oggi- vengono intimati 350 sfratti all’anno quasi uno al giorno. Addirittura, a causa dell’Imu, i proprietari che l’hanno pagata hanno aumentato il prezzo delle pigioni agli inquilini già in difficoltà e nei prossimi mesi i casi di morosità aumenteranno.
Ed ancora, sono sempre più numerose le famiglie che decidono di coabitare, padri e madri che tornano dai figli e viceversa per dividersi le spese. E tutto questo –è stato rilevato ancora- mentre si potrebbero ricavare nuovi alloggi con canoni popolari da caserme dismesse ed altre aree che a Messina si trovano anche in pieno centro. E chi sta male non sempre riesce a comprarsi i farmaci.
La Caritas e l’arcidiocesi di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela con alcune associazioni di solidarietà del territorio hanno avviato una seria riflessione ed oggi hanno presentato il focus sulle nuove povertà a Messina.
L’incontro in preparazione del convegno del prossimo 18 marzo dal titolo “ritrovare la speranza, protagonisti di resurrezione” dove in primo piano sarà il lavoro, la casa, la salute, l’istruzione e soprattutto quali strategia adottare per risolvere i problemi, a confronto ci saranno chiesa e istituzioni.
All’incontro di oggi erano presenti numerosi esponenti delle organizzazioni sindacali, associazioni, enti del terzo settore, sacerdoti, assistenti sociali. Ai partecipanti è stata distribuita una guida promossa dall’Arcidiocesi con tutti i riferimenti per far conoscere megliko i servizi carititativi e di assistenza gestiti dalla caritas e dalle principali organizzazioni cittadine.