Il CeDAV Onlus, Centro Donne Antiviolenza di Messina organizza sabato 2 marzo alle ore 10.00, presso il Salone delle bandiere del Comune una conferenza stampa di presentazione della docu-fiction della regista Francesca Archibugi.
La campagna di disseminazione della docu - fiction rientra in un progetto promosso dall'Associazione Differenza Donna di Roma, di cui il CeDAV Onlus è partner, voluto e finanziato dalla Presidenza del Consiglio del Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, con risorse del Fondo sociale europeo per le Regioni Obiettivo Convergenza, nell'ambito del 1° Piano Nazionale contro la violenza di genere e lo stalking, per sulla prevenzione e il contrasto alla violenza da diffondersi nelle scuole e nelle università.
Nel corso della conferenza stampa la Presidente del CeDAV Onlus illustrerà il calendario delle tre iniziative programmate per la campagna, la prima prevista per sabato 9 marzo presso l’aula magna del liceo psicopedagogico “E. Ainis” nel quale gli studenti delle scuole superiori della città saranno protagonisti di una lezione interattiva con l’equipe del CeDAV di Messina.
A seguire si svolgeranno altre due iniziative indirizzate agli studenti e ai professori di tutte le facoltà dell’ateneo messinese, la docu-ficiton verrà proiettata presso l’aula magna del Rettorato dell'Università di Messina e al Palacongressi del Policlinico Universitario.
Numerosi i professori e le autorità che hanno aderito con entusiasmo alla campagna che rappresenta un primo passo per una riflessione che il CeDAV Onlus promuove con l’obiettivo di coinvolgere tutta la cittadinanza messinese attiva, in particolare i giovani delle scuole e dell’università perché il senso di questa docu – fiction come ha spiegato anche la regista, non è raccontare attraverso i centri antiviolenza soltanto cosa fanno gli uomini alle donne, piuttosto provare ad individuare quanto le donne siano corresponsabili di questo stato di cose. Come dietro ogni uomo che picchia ci sia innanzitutto una madre, che l’ha messo al mondo, e poi delle maestre che l’hanno istruito, delle sorelle che l’hanno fatto passare per primo, e infine una compagna che, ognuna a suo modo, si è fatta vittima. Come la società legittimi la violenza. È questo il senso della vicenda di Giulia e Filippo, i piccoli protagonisti della parte finale del documentario, ambientato in una scuola materna.
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