La scelta dei lavoratori della Caronte dell’Orsa di incrociare le braccia venerdi e sabato ha portato subito la reazione dell’azienda che ha voluto chiarire che lo sciopero non porterà gravi disagi e che saranno comunque garantite tre navi per offrire i servizi minimi.
L’Orsa non ha gradito e ha risposto. E stavolta ha messo da parte la diplomazia. La lunga nota firmata dal segretario regionale Mariano Massaro inizia già con un attacco frontale. “La dirigenza di Caronte&Tourist conferma le azioni di banale pretattica alla vigilia dei ogni protesta dell’OrSA” scrive. Il traghettamento effettuato da Caronte&Tourist ha pochi connotati di servizio pubblico, aggiunge, e la scelta di garantire tre navi come servizi minini è dettata dall’intenzione di vanificare l’azione di protesta.
Massaro nella sua nota ricorda che la predisposizione dei servizi minimi va stabilita insieme dalle parti, dunque sia dai lavoratori in sciopero che dai rappresentanti dell’azienda. Questo confronto non c’è stato, anche se il sindacato, dice ancora il segretario dell’orsa, lo attendeva.
Da parte loro, i lavoratori garantiranno comunque i servizi minimi ma solo con una nave, la Stretto Messina, e solo nelle fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, come previsto dalla legge.
La questione è aperta, lo scontro inevitabile, anche perché il dialogo tra le parti diventa sempre più difficile.
La palla adesso torna alla Caronte. Che dovrà scegliere se continuare su questa strada o se cercare una mediazione con i lavoratori pronti allo sciopero.
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