Tutti i bilanci comunali esitati e trattati a palazzo Zanca tra il 2009 e il 2011 finiranno molto presto in un fascicolo, su una scrivania, in Procura. Ed è quella dell’aggiunto Ada Merrino, che con il sostituto Antonio Carchietti ha aperto un’inchiesta per capire se in quegli anni le carte contabili del Comune erano regolari. Siamo comunque ancora alla fase preliminare, ovvero quella di acquisizione degli atti e dell’identificazione degli “attori”. Questo perché tra lunedì e martedì almeno un paio di volte la polizia giudiziaria su delega dei due magistrati, mentre a palazzo Zanca si era in pieno fervore elettorale, ha depositato una serie di richieste specifiche alla segreteria generale del Comune, chiedendo nomi e atti. In concreto gli investigatori della Pg hanno chiesto di acquisire tutti gli atti amministrativi legati ai bilanci degli anni 2009, 2010 e 2011. Ma non solo. Gli investigatori hanno anche chiesto formalmente di conoscere, sempre in questo specifico arco di tempo, i nomi di tutti coloro che hanno avuto un ruolo pubblico a palazzo Zanca tra sindaci, membri di giunta comunale, consiglieri comunali e revisori dei conti. Si tratta cioé di tutto coloro che hanno siglato con la propria presenza in aula, col proprio voto o con una firma in calce ad un provvedimento, qualche passaggio amministrativo dello strumento contabile comunale. Si tratta ancora dello stadio iniziale dell’inchiesta, quindi a quanto pare non ci sono ipotesi di reato o indagati, ma solo una serie di accertamenti preventivi, che devono necessariamente partire dall’acquisizione di tutti gli atti amministrativi. In tema di bilancio comunale si tratta di uno strumento contabile che - ma in questo caso non è oggetto dell’inchiesta -, tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 è stato al centro di un durissimo batti e ribatti tra il commissario Luigi Croce e il ragioniere generale Ferdinando Coglitore, in una guerra di numeri veramente clamorosa e un “buco” di milioni che è stato quantificato in maniera profondamente diversa dal commissario Croce e dal ragioniere Coglitore. Il 21 dicembre scorso infatti il commissario Croce, che due giorni prima aveva incontrato il presidente della Regione Crocetta, rispedì al mittente – il ragioniere generale Coglitore – la proposta di bilancio 2012, motivando la scelta con la presenza di uno squilibrio di 2,4 milioni e muovendo il rilievo che l’atto «non sembrerebbe redatto con riferimento agli atti presupposti, ma sulla base delle comunicazioni rese dai dirigenti». Coglitore preparò subito un’altra bozza di bilancio, ma anche in questo caso Croce non firmò, rendendo chiaro che avrebbe atteso fino all’ultimo un segnale deciso dalla Regione verso quei 40 milioni promessi da Crocetta.