La “scusa” del maltempo, a Messina, non regge. Niente neve, solo un po’ di pioggia in mattinata, un pomeriggio sereno: no, chi ieri non è andato a votare lo ha fatto per scelta. Continua a crescere il partito dell’astensionismo anche a Messina: l’ultimo rilevamento sull’affluenza in città per l’appuntamento elettorale delle Politiche, effettuato alle 22, alla chiusura dei seggi, ha fatto registrare 83.652 votanti, pari ad una percentuale del 43,33. Quasi il dieci per cento in meno del 2008, quando a chiusura del primo giorno di votazione per le Politiche il dato fu del 53,58 per cento, con quasi 22 mila votanti in più, 105.184. Il calo dei votanti viene confermato a livello provinciale: il dato complessivo calcolato sui 108 comuni dice che alle urne è andato il 45,56 per cento degli aventi diritto, contro il 56,82 per cento di cinque anni fa. Tra i comuni del messinese, l’affluenza più alta l’ha fatta registrare Castel di Lucio, col 59,84 per cento, mentre la più bassa è stata a Gallodoro, col 31,51 per cento. Dando un’occhiata ai comuni più grandi della provincia, a Barcellona ha votato il 47,02 per cento degli aventi diritto, a Capo d’Orlando il 49,59, a Milazzo il 47,36, a Patti il 49,46, a Taormina il 45,48. Il calo c’è stato ovunque, a riprova che la scia di “stanchezza” nei confronti della partecipazione attiva alla politica non si attenua. Non si sono registrati particolari problemi ai seggi, fatta eccezione per un caso, piuttosto curioso, segnalato su Internet, verificatosi nella sezione 214 di Sperone, nella zona nord. Qui uno degli elettori, forse per gioco, forse per “testare” l’andamento delle operazioni, ha provato a cancellare con la gomma quanto scritto su un foglietto di carta con la matita fornita dagli scrutatori. La matita utilizzata per votare, com’è noto, dovrebbe essere per legge indelebile, e invece la gomma, che non aveva nulla di straordinario rispetto ad una qualsiasi altra gomma in commercio, è riuscita a cancellare perfettamente. Subito il cittadino si è rivolto al presidente del seggio, che avrebbe effettuato altre prove, con diverse matite fornite al seggio, e tutte si sarebbero rivelate cancellabili. Il tutto è stato messo a verbale, anche se il caso, oltre che curioso, risulta pure inquietante. Per legge, dal lontano 1946, anno in cui si svolse lo storico referendum per decidere tra monarchia e repubblica, tutti i cittadini che vanno a votare utilizzano, per vergare la propria scelta sulla scheda, la cosiddetta matita “copiativa”, una matita speciale che non consente la cancellazione né la manomissione del segno apposto dagli elettori sulle schede. Com’è possibile che in questo caso non è stato così? E soprattutto è lecito il dubbio: si tratta di un caso isolato? Stamattina si aprirà alle 7 la seconda giornata di votazioni: gli elettori potranno recarsi alle urne fino alle 15, subito dopo inizieranno gli scrutini, a partire dalle schede relative al Senato. La Rtp offrirà una lunga diretta televisiva, dapprima con finestre “flash” informative già alla chiusura dei seggi, quindi, in serata, con una mini-maratona con interventi, ospiti e dati in tempo reale. Domani in edicola, invece, su “Gazzetta del Sud”un ampio speciale con tutti i dati, compresi quelli dei vari comuni.
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