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La Dogana, un altro
spazio pubblico da
restituire alla città

Primo obiettivo è “liberare” la dogana – e da qui lo slogan “SdoganiAmo Messina”–per farne un polo enogastronomico di riferimento per i tantissimi croceristi e i passeggeri della Metromare, per i turisti e soprattutto per i messinesi. Mai come in questi mesi cittadini, associazioni, movimenti si stanno “svegliando” dal torpore di anni, nella convinzione che riprendersi la città sia possibile ma attraverso un processo che li coinvolga. E ieri mattina la Dogana, struttura a due passi da piazza Cairoli, di fronte allo splendido scenario dello Stretto e preclusa alla città, è stata teatro di un sit-in promosso da una rete di cittadini, studenti e professionisti, nata per valorizzare le sue principali vocazioni economiche attraverso proposte concrete e composta dall’associazione “BridgeIT”, insieme al movimento civico “Patto Generazionale” e alle associazioni universitarie “Morgana”, “Ingenium” e da quella ambientalista “MeGreen”. Ad illustrarci i passi che hanno portato al sit-in e le idee per valorizzare un bene della città sull’esempio di quanto pensato e avviato con successo a soli cento chilometri da qui, a Catania con la "Vecchia dogana", sono stati Francesco Armone in rappresentanza delle associazioni studentesche e Alberto De Luca di “Patto Generazionale”. «“BridgeIT” e le altre associazioni, si proponevano di realizzare un progetto di valorizzazione della Dogana già con il bando '”Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” del Ministero della Gioventù, del 2012, ma non avendo ottenuto alcun riscontro dalla direzione generale delle Dogane –hanno spiegato i promotori dell’iniziativa – partiamo ora con una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica cittadina e dei vertici delle dogane, convinti che utilizzare tali aree sia fondamentale per lo sviluppo della città che versa in delicate condizioni socio-economiche. L’impegno della rete “Sdoganiamo Messina” – continuano Armone e De Luca –fa di questa battaglia il simbolo di una più ampia azione per liberare le potenzialità offerte dal Punto franco, dalla Zfu (Zona franca urbana), ma soprattutto dell’affaccio a mare». Inevitabile domandare ai promotori di questa iniziativa come si pongono nei confronti, ad esempio, del collettivo che ha dato vita alla “liberazione “del teatro in Fiera, poiché è simile la battaglia portata avanti. «Vediamo positivamente ogni iniziativa che tende a sensibilizzare e svegliare la città – hanno chiarito – noi però crediamo che basti un presidio di poche per attirare l’attenzione, il nostro obiettivo, per quanto riguarda questo spazio è di ottenere al più presto un incontro con il direttore generale della Dogana, spazio che può diventare un punto di riferimento per la città – ha aggiunto De Luca – dove contenere, per riscoprirle e valorizzarle, le nostre principali eccellenze come l’agroalimentare, l’artigianato artistico, il commercio, il turismo, creare sviluppo e nuovi posti di lavoro, far conoscere il made in Sicily all’estero e trasformare la struttura del ministero dell’Economia, dove anticamente si trovava il Palazzo Reale, ricostruita dalle macerie del terremoto del 1908 dall'architetto Luigi Lo Cascio, in un’officina dell'artigianato artistico e tecnico». Durante il presidio i ragazzi hanno ricevuto la visita dell’on. Enzo Garofalo e di cittadini e commercianti incuriositi dalla presenza dei giovani che a conclusione della mattinata hanno offerto un gustoso aperitivo a base di vino e prodotti tipici.

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