Padri di famiglia come tanti, purtroppo in questi periodi, che nonostante il loro impegno, nonostante il loro servizio ventennale in favore degli anziani di Casa Serena, non riescono da mesi a portare lo stipendio a casa. Alla mancanza di liquidità si sommano così, la frustrazione, l’inadeguatezza, le fasi di depressione che rappresentano la vera minaccia al benessere sociale che mina la collettività. Così da stamattina Pippo Stella, Giovanni Andronaco, Giuseppe Gugliandolo, Gianfranco Traina e Riccardo Cameli, riuniti nel Movimento Lavoratori di Casa Serena, hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame: tre mensilità più la tredicesima sono tanti, troppi, per poter andare avanti senza problemi. Tre tende montate negli spazi esterni di Casa Serena per garantire un presidio permanente fuori dalle ore di servizio. La cooperativa Azione Sociale da gennaio ha proposto la cassa integrazione in deroga con la riduzione del 35 percento delle ore di lavoro, deroga peraltro non ancora confermata. Questo significa, spiegano i rappresentanti dell’Orsa che stamattina hanno voluto esprimere la loro solidarietà ai lavoratori, che dal Comune arrivano 100 mila euro in meno al mese per gestire la struttura, dove contestualmente procedono gli interventi di messa in sicurezza. Intanto la cooperativa presieduta da Giovanni Amendolia, ha percepito dal Comune due fatture per un ammontare di 320 mila euro ciascuna, solo uno però lo stipendio pagato quello di ottobre 2012. Intanto incombe anche la data di scadenza dell’ultima proroga dell’affidamento di Casa Serena, quella del 28 febbraio.