L’istanza di dissequestro del Teatro in Fiera è stata presentata a distanza di sole 24 ore dall’operazione di sgombero del “Pinelli occupato”. Il presidente dell’Autorità portuale Antonino De Simone si è recato ieri in Procura e ha chiesto di poter rientrare nella disponibilità dei locali in modo da consentire l’avvio immediato dei carotaggi propedeutici all’intervento di ristrutturazione. Il progetto è pronto da mesi e non riguarda soltanto il Teatro di viale della Libertà ma anche due padiglioni della cittadella fieristica, per un importo complessivo di circa 8 milioni di euro. È la prima risposta concreta che l’ente titolare delle aree intende fornire, dopo i due mesi di occupazione che hanno fatto riaccendere i riflettori su uno dei tanti “scandali” della nostra città. L’inerzia della gestione precedente non può essere giustificata e la magistratura sta indagando anche sulle responsabilità pregresse di chi ha lasciato che l’immobile, assieme a gran parte della cittadella fieristica, versasse in condizioni disastrose per anni, ma da quando si è insediato De Simone, le cose sembrano decisamente cambiate. Il progetto di messa in sicurezza è stato esitato già nello scorso mese di agosto, cioè quattro mesi prima che i giovani del “Collettivo antifascista” riaprissero le porte del Teatro. E adesso c’è la volontà di accelerare i tempi, nel rispetto delle procedure previste dalla legge, per ridare smalto a una porzione rilevante del quartiere fieristico, primo passo verso la riqualificazione complessiva dell’affaccio a mare messinese.
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