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Gicap, chiesti 5
rinvii a giudizio

Cinque richieste di rinvio a giudizio sono state depositate dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Verzera all’ufficio Gip, nei confronti delle cinque persone arrestate il 4 dicembre scorso nell’ambito dell’operazione “Supermarket”. Si tratta dell’inchiesta sull’estorsione al noto gruppo commerciale messinese “Gicap Spa” dei fratelli Nino e Francesco Capone, che comprende alcune grosse catene di supermercati in Sicilia e Calabria (Alis, Qui Conviene, Ard Discount e In Grosso). Si tratta di una importante indagine della Squadra Mobile che vede coinvolti il 52enne Giovanni Trovato, Mauro Maiorana di 43 anni, insospettabile imprenditore del settore di casalinghi e detersivi, titolare dei negozi “Bolle e sapone”, il 24enne Pietro Trovato, il 38enne Angelo Trischitta e il 50enne Giovanni Giuseppe D’Andrea detto “Mariano”. Pesanti le accuse contestate in quanto i cinque in origine devono rispondere a vario titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di società, e inoltre in sede di chiusura delle indagini preliminari a Giovanni e Pietro Trovato e a Trischitta sono stati contestati dalla Distrettuale antimafia anche tre casi di intestazione fittizia di beni. L’indagine si sviluppò nel marzo dello scorso anno, dopo una precisa segnalazione del curatore giudiziario di uno dei beni riconducibili al gruppo Trovato, l’avvocato Grazia Gringeri, che evidenziò alcune anomalie su un immobile sottoposto ad amministrazione giudiziaria, il supermercato “Sicilmarket”, di proprietà di Giovanni Trovato, finito in passato sotto sequestro e successivamente sottoposto a confisca.

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