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Con Mineo i candidati
del PD al Senato

corradino mineo

Disposto anche a fare un patto col diavolo, una volta in parlamento pur di riformare la legge elettorale per restituire ai cittadini il diritto di scegliere e  votare i propri rappresentanti. Assume un impegno ben preciso il giornalista Corradino Mineo, originario di Trapani, già direttore di Rainews, dimessosi per candidarsi alle politiche, capolista al senato in Sicilia appunto per il Pd. Tra questi impegni- ne è convinto anche Antonio Saitta, costituzionalista, candidato messinese nella stessa lista-  quello della riforma elettorale rappresenta una delle priorità perché fino ad oggi è stato perpetrato- spiega Mineo- un furto di democrazia, e l’antipolitica è frutto di questo scippo. Il Partito democratico con le sue primarie ha tentato in qualche modo di mitigare il danno, ma mai più eletti così- ribadisce il giornalista che torna dopo 40 anni nella sua Sicilia dove ricorda le sue battaglie contro la mafia, palla al piede del nostro sviluppo e dove vuole dare un contributo ai giovani e ai meno giovani a riorganizzarsi per uscire dalle secche del sottosviluppo, in cui l’Isola è sprofondata anche a causa- incalza- delle false promesse di un centrodestra che vantava  amicizia con governi che amici poi non sono stati mai. E da qui il passaggio automatico alla restituzione di quell’ autonomia gestionale garantita  dalla disponibilità finanziaria che va assicurata ai sindaci, in prima linea nei loro fort apache  dove non possono combattere con i pareggi di bilancio e le leggi di contenimento della spesa e dove ‘è necessario un attenuazione del patto di stabilità. Quindi i temi più caldi e anche più propriamente locali relativi al sud Italia: la deindustrializzazione, le vertenze occupazionali, i trasporti, l’ alta velocità, i fondi del ponte sullo stretto che vanno destinati a realizzare infrastrutture e a prevenire il rischio idrogeologico e ancora la riforma della scuola- cavallo di battaglia di un’altra candidata la docente Liliana Modica ed ex assessore alle politiche scolastiche della giunta Genovese, con l’immissione in ruolo dei 151mila precari  e soprattutto la destinazione dei fondi  alla ristrutturazione dei plessi,  il 70% dei quali non a norma. Sul tema delle alleanze, nessun dubbio sulla solidità  del rapporto con Sel e l’area Tabacci. E’ un centrosinistra stabile quello che non cede agli inviti di Monti e che non farà mai più riforme con Berlusconi- conclude Mineo, pronto a battersi in prima persona per l’approvazione della  legge  sul conflitto di interessi.  Gia altri candidati messinesi sono Pippo Caliri, Maria  Trimarchi, Angela Girone e Giuseppe de Francesco. 

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