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A Messina le
reliquie di papa
Giovanni Paolo II

«Le reliquie che ospitiamo oggi sono il segno vivo del beato Giovanni Paolo II che ha incarnato l’immagine del Buon Pastore che ha invitato sempre ognuno di noi a intraprendere la via della santità, offrendo ai giovani la sua parola alta di speranza e rompendo steccati e barriere di ogni tipo». Con queste parole l’arcivescovo Calogero La Piana ha aperto le celebrazioni del 25. anniversario della visita a Messina di papa Giovanni Paolo II, manifestazioni che si aprono con l’arrivo delle reliquie che vengono ospitate presso l’Istituto di Cristo Re fino a mercoledì prossimo. La reliquia dove è incastonata l’ampolla del sangue del beato Karol Woytjla è composta da un Evangelario a forma di libro in bronzo e cera persa argentata con doratura in oro zecchino opera di Carlo Ballajana, che riporta il pastorale con il Cristo crocifisso e la scritta “noli timere”, a ricordare il celebre slogan “Non abbiate paura!”. L’arcivescovo ha celebrato la messa nella cappella che la mattina dell’11 giugno 1988 vide il papa accogliere la comunità dei Rogazionisti, alla presenza di tanti gruppi ecclesiali, volontari, autorità, rappresentati di parrocchie cittadine e della provincia, del coro Migrantes, dei carabinieri in alta uniforme. «Ero un ragazzo di scuola media quando il papa venne nel nostro istituto diretto da padre Marinelli e capì che eravamo di fronte a un gigante che campeggiava nel mondo e nella chiesa», ha osservato il rettore dell’Istituto Cristo Re padre Paolo Galioto. Nell’ambito della manifestazione, è stato mostrato il video curato da Milena Romeo che riassume i momenti salienti della visita messinese ed è stato inaugurato il Museo dedicato al pontefice polacco, un centro di memoria viva e di attrazione per il turismo religioso che comprende, insieme a una ricca galleria fotografica, l’alloggio che ospitò Woytjla, composto dal salotto e dalla stanza da letto, dove è possibile trovare cimeli e arredi originari (l’inginocchiatoio, il letto, l’album fotografico, il tavolo) e la splendida icona della Madonna di Czestochowa con l’aureola dorata, omaggio alla Comunità di Cristo Re del futuro beato che 25 anni fa illuminò la nostra città invitandola a “vivere giorni di sereno progresso”.

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