Messina

Sabato 21 Dicembre 2024

Acqua, enti pubblici
morosi per 2 milioni

Palazzo dei Leoni, l’Istituto autonomo case popolari, il Policlinico universitario, l’A z i e nda ospedaliera Papardo-Piemonte. Sono i “soggetti” in cima alla lista stilata dall’Amam per quanto riguarda i morosi. Un colpo al cuore inferto alle casse dell’Azienda meridionale acque che adesso sta provando a recuperare le somme, sotto l’azione congiunta del presidente Alessandro Anastasi, e del commissario straordinario Luigi Croce, che proprio ieri ha dato la notizia dei morosi in commissione bilancio. A cominciare dagli enti pubblici e dalle aziende ospedalieri a cui in questi giorni sono state inviate alcune raccomandate con la richiesta di regolarizzare la propria posizione. E non è cosa di poco conto. Palazzo dei Leoni, l’Istituto autonomo case popolari, il Policlinico universitario, l’A z i e nda ospedaliera Papardo-Piemonte dovrebbero nel complesso all’Amam una somma pari a oltre due milioni di euro! A questi bisogna aggiungere anche i debiti di alcuni alberghi cittadini pari a 80 mila euro. Una vicenda su cui va fatta chiarezza al più presto. È una questione di giustizia sociale nei confronti dei tanti cittadini che pagano regolarmente e che adesso, peraltro, dovranno fronteggiare anche l’aumento di almeno il 30% delle tariffe a seguito del nuovo contratto di servizio stipulato tra Amam e Comune, che porterà nelle casse di Palazzo Zanca ben 15 di euro all’anno, quale corrispettivo che l’Azienda meridionale acque dovrà trasferire al Comune per l’utilizzo della rete idrica e fognante. L’atto adesso dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale e ieriè stato illustrato ai consiglieri dallo stesso commissario che ha accennato anche ai tanti morosi, tra cui gli enti pubblici. E Croce proprio su questo argomento ha annunciato una stretta per sconfiggere l’evasione. «In questi ultimi giorni – ha sottolineato il commissario – l’Amam ha recuperato un milione di euro». Durante la seduta della commissione di ieri sono emersi poi altri spunti molto interessanti. Innanzitutto la cifra “certa” delle passività di Palazzo Zanca, inserite nel piano pluriennale e pari a 392 milioni di euro, come confermato da Croce. Una somma frutto di alcune voci ben precise: debiti fuori bilancio per un totale di 74.854.712 euro; Debiti fuori bilancio da partecipate pari a 3.467.664 euro; debiti azienda trasporti pari a 40 milioni di euro; debiti Regione Siciliana pari ad un totale di 29.677.553 euro (sono quelli che riguardano l’Ato 3). E ancora fondo svalutazione crediti per un totale di 53.453.000 euro; tagli ai trasferimenti erariali pari ad un totale di 68.981.552 euro; perdita di bilancio pari 2 milioni di euro; debiti fuori bilancio potenziali paria 120 milioni di euro. Il totale fa esattamente 392.343.481, ovvero una voragine. Il Piano pluriennale una volta approvato dal Consiglio comunale dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti e di una Commissione composta da tecnici del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia. «È importante che votiate il bilancio così com’è – ha detto Croce rivolgendosi ai consiglieri – perché dovrà passare all’esame molto rigoroso da parte degli organi competenti, che potrebbero anche bocciarlo. È chiaro che questo porterebbe alla fine e vanificherebbe tutto il lavoro fatto sinora». Il piano sarà trasmesso al Ministero entro lunedì 11 febbraio e per questo motivo il presidente della commissione bilancio, Giuseppe Melazzo, chiederà al presidente del Coniglio comunale, Pippo Previti, di convocare una seduta dell’organo consiliare giovedì pomeriggio, all’indomani del parere emesso dal Collegio dei revisori. A quel punto toccherà all’Aula dare il via libera.

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