Messina

Martedì 30 Aprile 2024

Droga, dieci anni
a Nino Trovato

  Nulla è cambiato. Dieci anni in primo grado, altrettanti in secondo grado. E il boss mafioso di Mangialupi, Nino Trovato, non si schioda da quel numero. La dura condanna l’hanno inflitta i giudici della Corte d’appello. Un verdetto che ricalca quello dello scorso mese di ottobre, anche se il sostituto procuratore generale Salvatore Scaramuzza, nel corso della requisitoria, aveva sollecitato l’esclusione del cosiddetto articolo 80 (concorso di pene inflitte con sentenze o decreti diversi, che prevede una pena massima di 5 anni e 8 mesi). Ma lo sconto non c’è stato. Il collegio giudicante, composto da Attilio Faranda, Francesco Tripodi e Maria Eugenia Grimaldi, ha ritenuto colpevole Trovato del clamoroso ritrovamento del “tesoro” del clan, composto da diversi chilogrammi di droga e un milione di euro in contante, che gli investigatori della Squadra mobile scovarono in appartamento del viale San Martino, nel maggio del 2009. Deve scontare dieci anni di reclusione, così come stabilito, qualche mese fa, dalla I sezione penale del Tribunale, presieduta dal dott. Bruno Sagone Nino Trovato, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro, in questa vicenda è imputato di detenzione di sostanze stupefacenti: la vicenda, che all’epoca suscitò molto scalpore, confermò le grandi disponibilità economiche e la facilità nell’approvvigionamento di droga di cui godeva e gode tuttora il clan mafioso di Mangialupi.

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