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Verso lo stato
d’agitazione i
50 contrattisti

polizia municipale messina

   «Ma dove sono i vigili?», è la domanda che spesso i messinesi si pongono quando, imbottigliati nel traffico, spererebbero che ci fosse qualcuno con divisa e fischietto a risolvere la questione. La domanda, però, rischia di essere un’altra: ma ci sono, i vigili? Sono abbastanza per garantire, in una città di 240 mila abitanti, con una struttura viabile piuttosto complessa e con quasi 40 villaggi, l’ordine nelle strade? Domande complesse, per rispondere alle quali è meglio affidarsi ai numeri, piuttosto che a considerazioni che rischiano di essere “macchiate” da eccessiva soggettività. La pianta organica della polizia municipale di Messina dice che gli agenti dovrebbero essere 600. La realtà, invece, dice che in servizio ce ne sono poco più della metà, 372. E che metà di essi, anche di più, andranno in pensione nei prossimi dieci anni senza la prospettiva che vengano sostituiti, stando al piano di “spending review” che non prevede assunzioni a fronte dei complessivi 700 pensionamenti previsti da qui al 2022. E, ancora, 50 degli attuali vigili urbani, i contrattisti, lavorano a mezzo servizio. E proprio questi ultimi, come annunciato dal sindacato Csa nei giorni scorsi e ribadito ieri dal presidente del consiglio comunale Pippo Previti in una nota inviata al commissario Croce, sono pronti a proclamare lo stato di agitazione. «Considerata la carenza di personale e il valido contributo che offrono per il mantenimento del servizio di polizia municipale nonché di  ordine pubblico, si invia il commissario a voler valutare positivamente la richiesta del personale contrattista, tenendo conto del bilancio dell’ente». La richiesta è essenzialmente una: aumentare le ore lavorative. Il dirigente sindacale del Csa Gaetano Giordano ed il coordinatore provinciale Pietro Fotia, infatti, definiscono «paradossale il mancato utilizzo full-time del personale contrattista, transitato nei ruoli della polizia municipale con la qualifica di agenti di pubblica sicurezza, con l’obiettivo principe di colmare le gravi carenze d’organico garantendo un servizio alla cittadinanza, tutto il giorno e tutti i giorni». Personale contrattista ritenuto «vittima di mera discriminazione e disinteresse». Il Csa sottolinea che «l’innesto full-time di questi 50 agenti e di pubblica sicurezza nello strimminzito organico della polizia municipale ha certamente dato un determinante impulso alle attività istituzionali, con grande beneficio per la viabilità e vivibilità cittadina, per le casse comunali nonché nella totalità degli innumerevoli servizi resi». Lo stesso sindacato ha scritto al presidente della Regione Crocetta, chiedendo al governatore di porre massima attenzione sulla «posizione dei precari storici che espletano servizio come agenti di polizia municipale, tenendo conto della professionalità acquisita da questo personale prezioso ed indispensabile, considerando che essi rappresentano l’unico bacino di assunzione per il rafforzamento degli organici della polizia locale». Sul caso della polizia municipale e dei contrattisti è intervenuto ieri anche il capogruppo di Fli in consiglio comunale, Nello Pergolizzi. Il quale, attraverso un’interrogazione, ha chiesto al commissario Croce «di verificare tutte le possibilità di attivare le procedure affinché si disponga l’integrazione oraria a tutto il personale contrattista appartenente al corpo di polizia municipale, da 18-24 a 36 ore, e di valutare la possibilità di procedere all’assunzione a tempo determinato dei 12 agenti di polizia municipale idonei nella procedura concorsuale vigente, per permettere al Comando di poter effettuare al meglio tutti i servizi di propria competenza». Altra domanda chiave posta da Pergolizzi riguarda proprio i 732 pensionamenti previsti nel piano decennale del Comune: «È compreso il personale della polizia municipale? Se sì, è previsto l’accantonamento  di adeguate risorse finanziarie per il turnover del personale?

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