Il comunicato stampa della Cisl Messina
Perché sempre noi? Perché sempre è solo noi? Giovanni si fa da quattro anni la stessa domanda. Come lui, anche gli altri tredici suoi colleghi. Nel piano di rotazione previsto dai Cantieri Navali Rodriquez, nella richiesta di cassa integrazione straordinaria, loro sono rimasti sempre fuori. L'ammortizzatore sociale gli mette in tasca appena il 60% di quanto guadagnavano. "Ma non è solo l'aspetto economico - aggiunge Giovanni - ci sentiamo tagliati fuori dal mondo lavorativo, subiamo un continuo danno della professionalità che avevamo acquisito e consideravamo un valore aggiunto per l'azienda e anche per la città visto l'importanza che Rodriquez ha sempre rivestito nella vita di Messina. Non volendo parlare sull'aspetto umano perché questa situazione ha pesanti ripercussioni anche sul quotidiano familiare. Noi vogliamo solo lavorare, così ci sentiamo discriminati".
Oggi Giovanni e alcuni suoi colleghi hanno iniziato una protesta fuori dal Cantiere, chiedendo la solidarietà di chi lavora all'interno di Rodriquez, circa una cinquantina di operai più indotto e consulenti che stanno operando sulle ultime due barche della commessa Oman. "Siamo preoccupati - sostiene Nino Alibrandi, segretario della Fim CISL di Messina - perché in gioco c'è il futuro dello stabilimento. Cosa accadrà al termine della commessa Oman, della quale già a metà febbraio verrà consegnata la penultima nave? La fusione per incorporazione effettuata nei giorni scorsi dalla InterMarine di Colaninno sembra l'atto finale di un percorso di smantellamento del cantiere da noi denunciato da almeno cinque anni. Con una semplice ristrutturazione aziendale - spiega Alibrandi - potrebbero pure chiudere il cantiere di Messina. Forse è per questo che non hanno mai presentato il Piano Industriale. A chi si vuole consegnare il cantiere e per fare cosa?".
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