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Una casa devastata
dal fuoco a Ortoliuzzo
Colpa di un fulmine

  Davvero una sventura per il proprietario di una casa ad un piano ad Ortoliuzzo, lungo la statale 113, a meno di un centinaio di metri dal panificio Celona. L’abitazione nella nottata tra sabato e domenica è stata devastata da un’incendio dirompente iniziato poco dopo le 23, e che ha impegnato i vigili del fuoco sino alle 3 del mattino di domenica. Il rogo, con alte fiammate, ha causato la distruzione e il crollo del tetto, oltre a distruggere la quasi totalità dei beni e degli arredi contenuti nella casa. Il certosino accertamento effettuato dai vigili del fuoco, che sono accorsi rapidamente dalla centrale di via Salandra (ma sempre di una ventina di minuti si tratta, vista la mancanza di un distaccamento a Villafranca) avrebbe già consentito di escludere una qualunque origine dolosa, ma troverebbe conferma quanto è stato raccontato dal giovane agli stessi vigili come possibile causa del rogo. A quanto pare, un giorno prima, un fulmine avrebbe danneggiato alcuni elettrodomestici dell’appartamento. Una vera sfortuna che era stata rilevata prontamente dal proprietario, ma non sembrava poter determinare conseguenze così gravi, soprattutto a distanza di tempo. E invece si preparava una dinamica sconcertante. Il giovane, rincasando nella tarda serata del giorno seguente, ovvero di sabato, con la semplice apertura della porta di casa, immettendo un’improvvisa corrente fresca, avrebbe fatto da innesco all’aria che a quanto sembra si era lentamente saturata del fumo sprigionato da uno degli elettrodomestici. Insomma sarebbe stata una somma paurosa di circostanze sfortunate che hanno causato l’incendio in cui ha perso la vita anche l’amato cagnolino. Nella nottata del weekend e nella giornata di ieri, nell’abitato “lungo-statale” di Ortoliuzzo, in tanti si raccontavano le immagini e le impressioni suscitate dall’incendio notturno, e dalle lunghe e tutt’altro che facili operazioni dei Vigili del fuoco. Che, una volta arrivati dalla lontana centrale di via Salandra, hanno dato l’anima per cercare di salvare il salvabile.

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