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In corteo
la Messina
delle vertenze

In piazza, per le strade, nonostante
la pioggia, direzione “affaccio
a mare negato”.
La Messina dolente delle vertenze
e quella che dal basso vuole
provare a cambiare dimostrando
come sia possibile farlo
passando per la cultura e la riconquista
di spazi e beni comuni,
partendo dallo slogan “occupywaterfront”.
Le motivazione
della manifestazione di ieri sono
le stesse che dal 15 dicembre
scorso animano gli occupanti
del Teatro in Fiera “Pinelli” che
hanno deciso di tornare in piazza
e per le strade per riannodare
un filo con il corteo antifascista
che aveva fatto da preludio alla
loro azione e coinvolgere la città
e le sue tante vertenze. Giovani e
meno giovani, mamme e bambini,
un gruppo colorato e variegato
che si è radunato nel primo
pomeriggio a piazza Cairoli per
poi attraversare la città e dirigersi
fino alla cittadella fieristica,
sfidando la pioggia battente che
nel pomeriggio inoltrato ha cominciato
a cadere sulla città. A
guidare la manifestazione – che
in alcune fasi ha raggiunto circa
cinquecento persone – un furgoncino
dove si alternavano gli
occupanti, per dare il ritmo al
corteo e in cui è stato ospitato
anche un albero di ulivo da piantare
poi nella cittadella fieristica
come simbolo di pace. Presenti
oltre agli occupanti del Teatro in
Fiera “Pinelli” anche una rappresentanza
dei ragazzi del Valle
di Roma, che ha dato il via, più
di un anno fa, al movimento dei
teatri occupati in Italia. C’erano
poi rappresentanti di associazioni
e movimenti politici cittadini
e i lavoratori e le lavoratrici
dei servizi sociali, del Teatro Vittorio
Emanuele, dell’Ente Fiera,
della Birra Triscele, di Sicilia Limoni.

In piazza, per le strade, nonostante la pioggia, direzione “affaccio a mare negato”. La Messina dolente delle vertenze e quella che dal basso vuole provare a cambiare dimostrando come sia possibile farlo passando per la cultura e la riconquista di spazi e beni comuni, partendo dallo slogan “occupywaterfront”. Le motivazione della manifestazione di ieri sono le stesse che dal 15 dicembre scorso animano gli occupanti del Teatro in Fiera “Pinelli” che hanno deciso di tornare in piazza e per le strade per riannodare un filo con il corteo antifascista che aveva fatto da preludio alla loro azione e coinvolgere la città e le sue tante vertenze. Giovani e meno giovani, mamme e bambini, un gruppo colorato e variegato che si è radunato nel primo pomeriggio a piazza Cairoli per poi attraversare la città e dirigersi fino alla cittadella fieristica, sfidando la pioggia battente che nel pomeriggio inoltrato ha cominciato a cadere sulla città. A guidare la manifestazione – che in alcune fasi ha raggiunto circa cinquecento persone – un furgoncino dove si alternavano gli occupanti, per dare il ritmo al corteo e in cui è stato ospitato anche un albero di ulivo da piantare poi nella cittadella fieristica come simbolo di pace. Presenti oltre agli occupanti del Teatro in Fiera “Pinelli” anche una rappresentanza dei ragazzi del Valle di Roma, che ha dato il via, più di un anno fa,  al movimento dei teatri occupati in Italia. C’erano poi rappresentanti di associazioni e movimenti politici cittadini e i lavoratori e le lavoratrici dei servizi sociali, del Teatro Vittorio Emanuele, dell’Ente Fiera, della Birra Triscele, di Sicilia Limoni.

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