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Il “24. Artiglieria”
chiuderà entro l’anno

 

Il “24. Reggimento Peloritani” en -
tro l’anno verrà soppresso. Messina
sarà così nuovamente spogliata di
un’ulteriore struttura militare che,
peraltro, rappresenta l’unico reparto
di artiglieria nel Sud Italia.
Quello che si profila all’orizzon -
te in realtà altro non è che l’ennesi -
mo scippo ad una città che, già in
passato, si è vista portare via, tra le
altre cose, il Distretto militare, il
Gruppo selettori e l’Ospedale militare.
Il tutto nel silenzio e nella
complicità di una politica – locale,
regionale e nazionale –che non ha
mai dato segnali di preoccupazione
ma che, al contrario, sembra essere
stata sempre complice di
quanto avvenuto.
In uno schema di decreto legislativo
da adottarsi in attuazione
del disegno di legge recante la dicitura
“Delega al Governo per la revi-

Il “24. Reggimento Peloritani” entro l’anno verrà soppresso. Messina sarà così nuovamente spogliata di un’ulteriore struttura militare che,peraltro, rappresenta l’unico reparto di artiglieria nel Sud Italia. Quello che si profila all’orizzonte in realtà altro non è che l’ennesimo scippo ad una città che, già in passato, si è vista portare via, tra le altre cose, il Distretto militare, il Gruppo selettori e l’Ospedale militare. Il tutto nel silenzio e nella complicità di una politica locale,regionale e nazionale –  che non ha mai dato segnali di preoccupazionema che, al contrario, sembra esserestata sempre complice diquanto avvenuto.In uno schema di decreto legislativoda adottarsi in attuazione del disegno di legge recante la dicitura “Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale”, sono infatti elencati i reparti che saranno “soppressi” o “riorganizzati”. Nel provvedimento – che al momento è mantenuto “top secret” anche in ambiente militare ma che sembra ormai procedere a passi da gigante –si chiarisce

che per “soppressione” deve intendersi qualsiasi “provvedimento connesso all’esaurita missione dell’ente da cui consegue lo scioglimento o la ridefinizione dell’organismo per altra missione” mentre per “riorganizzazione” qualsiasi “provvedimento connesso alla revisione o all’integrazione della missione dell’ente, ovvero qualsiasi determinazione volta ad accentrare in nuovi organismi funzioni svolte da enti soppressi o ridefiniti ai sensi del presente decreto”. E a far capire che non si tratta di ipotesi ci pensa l’articolo 3 del decreto legislativo che chiaramente afferma che «il ministro della Difesa promuove incontri con le organizzazioni sindacali al fine di assumere le iniziative atte a favorire il reimpiego del personale civile in servizio, attraverso anche l’attivazione di programmi di riqualificazione e riconversione professionale». Insomma chi potrà sarà “riutilizzato”, gli altri saranno trasferiti o, se in possesso dei requisiti, saranno mandati in pensione. Due le tabelle allegate al documento. Nelle “soppressioni”, al secondo posto, tra gli enti da chiudere entro il 2013, vi è proprio il “24. Peloritani” mentre al ventinovesimo posto, sempre con termine 2013, si indica anche il “nu.Tec./11. Reparto Infrastrutture” di Messina.

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