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Sicilia limoni,
dipendenti licenziati
bloccano cancelli

È un marchio siciliano, ma non sarà più prodotto in Sicilia. La proprietà ha deciso di chiudere lo stabilimento nonostante ci fossero tutte le condizioni per andare avanti. All’inizio dell’anno i lavoratori hanno ricevuto le lettere di preavviso di licenziamento, ma la mobilità non è ancora iniziata e loro in questa fase sono disoccupati e senza sussidio. Le analogie con la vertenza Triscele sono tante, forse anche troppe. È la prima cosa che balza agli occhi arrivando davanti allo stabilimento di Sicilia Limoni, azienda che produce essenze e succhi e li distribuisce in tutto il mondo. Azienda che ha deciso di non produrre più nello stabilimento di Messina. Il marchio continuerà a esistere ma di siciliano resteranno solo i limoni che verranno trattati altrove. La proprietà stamattina ha mandato un camion a ritirare i macchinari. I lavoratori in presidio permanente davanti allo stabilimento lo hanno bloccato. Da qui non passa più nessuno – hanno chiarito – altra analogia con la Triscele. In realtà però la situazione era già chiara da tempo.    L’obiettivo dei dipendenti è ottenere dall’azienda tutto ciò a cui hanno diritto sotto il profilo economico. Ma la speranza è che ci sia qualcuno disposto a investire e rilanciare la produzione. Anche nel loro caso prezioso potrebbe essere il progetto della regione che prevede l’obbligo di produrre in Sicilia tutto ciò che porta marchi siciliani. E se dietro la scelta dell’azienda di chiudere Messina e trasferire il lavoro altrove ci fossero ragioni economiche, ci sarebbe anche l’ipotesi dello sfruttamento della zona franca di Barcellona, area in cui si potrebbe continuare a produrre con sgravi fiscali e agevolazioni.   

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