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Alleanza tra giudici
e avvocati contro il
taglio degli organici

celona e moleti

di Nuccio Anselmo

 

Sul disastro-giustizia in Sicilia e sul piano riservato di drastica riduzione degli organici nell’isola previsto del ministro Severino e già inviato al vice presidente Csm Vietti per il parere, qualcosa si muove. Dopo gli interventi fortemente critici e preoccupati dei capi degli uffici giudiziari siciliani che si sono registrati nei giorni scorsi, a Messina c’è un fronte comune tra magistrati e avvocati che ha convocato giovedì un’assemblea pubblica , invitando anche tutte le giunte distrettuali siciliane dell’Anm. Ma non vuole essere – hanno spiegato ieri mattina il presidente facente funzione del tribunale peloritano Marina Moleti e il presidente degli avvocati Francesco Celona –, un’iniziativa di settore. Sono stati invitati anche funzionari giudiziari, sindaci, parlamentari regionali e nazionali, i rappresentanti sindacali di categoria, i presidenti degli organismi dell’avvocatura, i rappresentanti delle forze dell’ordi - ne. L’assemblea è stata fissata per giovedì alle 16,30, nella sala degli Specchi della Provincia regionale e vi parteciperà anche il prefetto di Messina Stefano Trotta e probabilmente ci saranno anche altri prefetti di città siciliane. Perché il concetto fondamentale è uno: se si paralizza la gestione della giustizia in Sicilia, e nel settore civile per esempio a Messina siamo al collasso, ne risentiranno inevitabilmente l’economia e tutti gli altri settori, e potrebbero acuirsi e degenerare quei conflitti sociali che sono quasi a un passo “dall’esplosione”. A suscitare forti reazioni è stato nei giorni scorsi il piano riservato del ministro Severino inviato al Csm che la Gazzetta ha pubblicato in anteprima e che prevede un taglio generalizzato di magistrati in quasi tutti i distretti siciliani tra tribunali e procure. Il caso più eclatante è quello di Palermo, che ne vedrà 13 in meno in tribunale e 12 in meno in procura, poi c’è Enna con meno 6 in tribunale, Agrigento con meno 5 in tribunale, e poi Messina, Marsala e Trapani con meno 4 sempre in tribunale; Catania, Gela e Ragusa ne dovrebbero perderne tre in tribunale, e alcune unità tutti gli altri uffici giudiziari tranne Barcellona Pozzo di Gotto, la cui dotazione organica dovrebbe rimanere invariata. Nel comunicato congiunto diffuso ieri, magistrati e avvocati di Messina sottolineano che «secondo la bozza di revisione delle piante organiche predisposta dal ministero della Giustizia il Tribunale di Messina perderebbe ben quattro magistrati giudicanti e un magistrato requirente, mentre il Tribunale di Patti, pur accorpando il Tribunale di Mistretta, perderebbe due magistrati giudicanti ed uno requirente (rispetto alla sommatoria dei relativi organici) », e che «tale riduzione comporterebbe inevitabilmente gravissime ricadute sul funzionamento degli uffici coinvolti e, soprattutto, del Tribunale di Messina, le cui condizioni sono state più volte segnalate al Ministero e al Csm, che con delibera del 13 giugno 2012 ha evidenziato che il Tribunale opera “in una situazione emergenziale, in condizioni di lavoro non sorrette da strutture e mezzi sufficienti, in una realtà sociale fortemente condizionata dalla criminalità organizzata”». Quindi magistrati e avvocati parlano di «estrema gravità della sproporzione tra carichi di lavoro (procedimenti pendenti e sopravvenienti) ed attuale numero dei magistrati e del personale di cancelleria degli uffici giudiziari di Messina, Barcellona P.G. e Patti », fatto che «non consente di dare risposta alla domanda di giustizia dei cittadini, con pesanti ripercussioni sulla tenuta della società civile e sulla situazione economica, già difficile, del distretto, e che la progettata riduzione porterebbe alla quasi totale paralisi delle attività». Nei giorni scorsi la giunta distrettuale dell’Anm di Messina ha richiesto al ministro Severino «il rilascio di tutti i documenti utilizzati per la formulazione della proposta di rideterminazione delle piante organiche» e poi «ha deliberato di indire un incontro di tutte le giunte distrettuali siciliane, allo scopo di elaborare comuni iniziative di monitoraggio, analisi e proposta». E gli avvocati sottolineano nella nota che «con continue iniziative, è stato denunciato il grave abbandono del servizio Giustizia nel distretto della Corte d’appello ed in particolare a Messina», e «come il disinteresse e la mancanza di impegno di ogni forza sociale e politica significano complicità con chi vuole consegnare l’intero territorio alla criminalità organizzata e comunque alle culture dell’arroganza, della sopraffazione e della illegalità ».

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