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Le discariche sulla
vetta di Montesanto
Una “bomba” non
ancora disinnescata

  L’area dei mega serbatoi Eas di contrada Montesanto, a monte della via Catara Lettieri e della parte alta di Camaro San Paolo, continua ad offrire pericolose sponde agli scaricatori abusivi. Lassù dove negli anni 60 furono costruite, e mai completate, quelle quattro strutture da 25.000 metri cubi cadauna, che dovevano ricevere l’acqua dell’Alcantara per rifornire il centro di Messina, continuano a imperversare l’abbandono da parte delle istituzioni e il comodo di pochi. Un controllo nel vasto e accessibilissimo perimetro collinare è stato compiuto ieri mattina dalla sezione Decoro della Polizia municipale, su disposizione del comandante Ferlisi, e quanto annotato dal commissario Biagio Santagati conferma il trend degli ultimi anni e decenni. Ignoti, profittando del buio e dell’isolamento, hanno continuato a depositare detriti e rifiuti in cima alle scarpate mentre qualcuno riesce ancora ad utilizzare le camere dei serbatoi, dotandole perfino di porte metalliche d’accesso. Non vi è più traccia del pastore che negli anni scorsi era solito far pascolare il gregge, proprio lì dove giace questa stramiliardaria e ormai inutilizzabile cattedrale nel deserto della Rete idrica siciliana, ma il pericolo di inquinamento ambientale e il rischio di frane incentivato da alcune discariche vecchie e nuove persistono. Conforta solo il fatto che un’indagine sia stata avviata, tempo fa, dalla Procura della Repubblica anche a seguito di un esposto presentato da alcuni condomini di Camaro San Paolo che si trovano lungo il tratto a valle della via Catara Lettieri. Appare invece preoccupante l’abbandono di quest‘ampia area, di proprietà in parte della Regione e in parte del Comune, con la conseguente facilità d’accesso per qualunque malintenzionato e sbandato.

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