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Vertenza Triscele,
le strategie
della Regione

Domani l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, porterà in Giunta la proposta che riguarda appunto il pacchetto di iniziative a “Salvaguardia dei marchi storici”: si chiama proprio così. A questo punto potrà essere aperto un tavolo regionale –si ipotizza a fine mese –cui spetterà di delineare le strategie utili a riportare in Sicilia quei marchi, a lungo vanto e ricchezza dell’isola, acquisiti da multinazionali o trasferiti altrove. È il caso, appunto, del marchio “Birra Messina”, fondato dalla famiglia Faranda, parallelamente agli stabilimenti di via Bonino, e alcuni lustri fa acquistato dalla Heineken. La multinazionale olandese con importanti insediamenti in Italia, sarà contattata e ad essa verrà avanzata un’offer - ta: riportare in provincia di Messina il marchio “Birra Messina” e naturalmente la produzione fruendo di agevolazioni frattanto varate dalla Regione: sgravi fiscali, terreni, contributi per gli apparati industriali, secondo quanto è stato fatto trapelare con un certo ottimismo, forse eccessivo. Va da sé che non si tratta di un percorso in grado di snodarsi in un lasso di tempo ragionevolmente breve, ma di questo si tratta. Tutto ciò è stato reso noto nella tarda serata di ieri a conclusione dell’incontro che i 41 ex lavoratori Triscele hanno avuto a Palermo con l’assessore regionale Vancheri, il capo di gabinetto dell’assessorato alle Attività produttive Antonietta Bulgara, accompagnati dai vertici sindacali messinesi di Flai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil, Giovanni Mastroeni, Calogero Cipriano e Salvatore Orlando, e dal segretario generale provinciale Cgil, Lillo Oceano.

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