Assuefatti a tutto. Tanto che finanche la melma, in talune circostanze, sembra essere un “male minore”. Meno maleodorante. Paradossale ma vero. E sì, perché sul viale della Libertà, i soliti trecento metri con la chiesa del Ringo come baricentro, galleggia – ieri peraltro anche lungo la carreggiata lato mare – ben altro ogni santo giorno che Giove Pluvio decide di scatenare la sua ira. Poiché le condizioni registrate ieri si ripropongono periodicamente, la questione non è – forse perché siamo privi di speranza a nostra volta – quando si porrà rimedio all’ignominia di strade che si trasformano in pantani, peraltro insidiosi giacché occultano voragini, ma quando i più colpiti dal fenomeno, negozianti o residenti di aree soggette a invasione fognaria o semplicemente in cui i tombini non smaltiscono le acque, scenderanno in strada per urlare la propria rabbia rispetto a una condizione non più tollerabile, inquinante e paralizzante. La copiosa pioggia caduta sulla città con connotazioni temporalesche per buona parte della mattinata, ha determinato, a nord come a sud passando per il centro, la Panoramica, i viali Regina Margherita e Regina Elena, Principe Umberto e Italia, condizioni stradali addirittura surreali. Intere strade allagate, negozianti isolati, automobilisti impossibilitati a raggiungere – via La Farina e viale della Libertà in particolare – le proprie auto, utenti intrappolati negli uffici postali a meno che non fossero disposti a immergersi nell’acqua fino alle caviglie o oltre, anziani impossibilitati a conquistare l’ingresso di una farmacia per procurarsi medicine a loro necessarie. E siccome si tratta di anziani, e siccome le farmacie non le trovi a ogni angolo, ecco che l’ostacolo assume la connotazione di un problema serio.