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Via la Tarsu, c’è
la Tares, il Comune
si “adegua”

  Ed è già in vigore, anche se ancora se ne sa ben poco. Così il dirigente ai Tributi Giovanni Bruno – al quale il commissario Croce ha affidato ieri la gestione, oltre che della Tares, di ciò che resta della Tarsu, dell’imposta di soggiorno, dell’Imu e della sua “antenata” Ici, dell’imposta sulla pubblicità e diritto alle pubbliche affissioni – ha inviato una nota ai dirigenti alle Società partecipate ed al Bilancio, nonché al commissario dell’Ato3. «Considerato che ad oggi non risulta adottato alcun atto propedeutico all’applicazione del nuovo tributo – scrive Bruno – e considerata l’incertezza sulle modalità, si rende necessario ed urgente porre in essere tutti gli atti che consentano la gestione per l’anno 2013 ed evitare possibili buchi in bilancio». Bruno ricorda infatti che «il tributo dovrà coprire l’intero costo del servizio, nonché tutta una serie di costi precedentemente esclusi (accertamento, riscossione, contenzioso, ecc.), tant’è che saranno diminuiti di un importo corrispondente alla maggiorazione da applicare al costo base del servizio (0,30-0,40) gli importi del fondi sperimentali di riequilibrio e del fondo perequativo (un miliardo di euro che lo Stato ha già calcolato in decurtazione dai trasferimenti 2013)». Ecco perché, secondo il dirigente ai Tributi, «appare urgentissimo procedere all’approvazione del regolamento che consenta di applicare in via transitoria le disposizioni previste dalla legge per l’anno 2013». Un passaggio che dovrà rispettare «i termini previsti per l’approvazione del bilancio 2013 contestualmente al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani». Agire ora, per non ritrovarsi, domani, con un enorme buco nel bilancio. Il passato dovrebbe insegnare.

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